Tragedia classica per Dapporto
Diventa Otello nella sua Milano

Dall’8 al 19 il figlio d’arte Massimo sarà in scena al teatro Carcano. Il dramma d’amore shakespeariano nella rilettura di Nanni Garella

Dall’8 al 19 gennaio, Massimo Dapporto sarà il protagonista, accanto a Maurizio Donadoni, di un classico shakespeariano, “Otello”, in scena al teatro Carcano di Milano (biglietti di poltronissima a 34 euro, di balconata a 25 euro, per studenti da 15 a 13,50 euro, informazioni e prenotazioni ai numeri 02-55.18.13.77 oppure 02-55.18.13.62).

Un ritorno in città sempre piacevole per l’attore, impegnato anche al cinema e in tv, che nella metropoli lombarda è nato e cresciuto fino ai cinque anni, mentre il padre Carlo trionfava nella rivista al Lirico o al Dal Verme, prima di trasferirsi a Roma.

E proprio a Milano Dapporto è stato scoperto dal teatro, inizialmente accanto a Gino Bramieri, poi dal grande impresario Lucio Ardenzi che lo lanciò nella commedia. Negli anni cinema e tv lo hanno preferito in ruoli drammatici e anche in quest’opera shakespeariana Dapporto è protagonista non di una tragedia della gelosia, ma di un dramma d’amore, in preda ad un sentimento tanto potente da fargli perdere la ragione.

Nanni Garella, che ha curato la traduzione, l’adattamento e la regia della pièce, definisce il suo Otello «un grande dibattito sulla fragilità della natura umana».

Infatti, i numerosi temi affrontati in questa messinscena della tragedia shakespeariana vanno oltre quello classico della gelosia portata alle estreme conseguenze: il pregiudizio razziale, lo scontro tra occidente e oriente, una storia che ritorna e costruisce nella mente un immaginario di guerre vicine e devastanti. A contrapporsi sono, però, in primo luogo due visioni del mondo: quella di Otello, interpretato da Dapporto, in cui regnano bellezza, armonia, nobiltà, lealtà, amore e quella di Iago (Donadoni), che disegna un mondo abietto e volgare in cui, nella totale assenza di ideologia, regna il pragmatismo più spregiudicato.

«Nell’Otello di Shakespeare - scrive Garella nelle note di regia - alla fine perdono tutti, i nobili e i malvagi: Desdemona, Emilia, Roderigo assassinati, Otello suicida, Iago travolto dai suoi stessi inganni e dalle sue trame scellerate. Tutti fanno scelte sbagliate. Il mondo non ritrova il suo equilibrio, dopo l’atto estremo di Otello e il sacrificio di sua moglie: come dopo un’eclissi di sole e di luna, l’uomo resta sotto un cielo vuoto».

Lo spettacolo, prodotto da Arena del Sole, Nuova Scena e Teatro Stabile di Bologna, giunge a Milano alla sua terza tournée. In occasione del debutto milanese, mercoledì 15 gennaio alle 17.30, al Carcano si terrà un incontro a cura di Enrico Groppali con la partecipazione degli attori della compagnia, dal tema “Otello: l’insidioso fascino dell’inganno e la falsa visibilità dell’apparenza nella guerra spietata dei sessi” (ingresso libero).

Ylenia Spinelli

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