Venuti: vorrei provare
il teatro danza

Intervista al cantante in concerto a Campione d'Italia: "Il mio spleen britannico? A me sembra più genovese"

Nato a Siracusa nel ’63, Mario Venuti, in concerto giovedì 16 aprile al casinò Municipale di Campione d’Italia, negli anni ’80 è stato tra gli animatori (con la band dei Denovo) della scena rock nazionale. Solista dal ’94, e autore di una splendida fusione tra la canzone d’autore italiana e umori britannici, l’artista siciliano ha pubblicato, L’officina del fantastico, un album che raccoglie i suoi singoli di maggiore successo insieme a tre inediti, compresa la canzone, >A ferro e fuoco, presentata sul palco del 58° Festival di Sanremo. La sua carriera si è sviluppata attraverso cinque dischi (oltre ad altri cinque realizzati precedentemente insieme alla band) e si è spesso misurata con il palco del Teatro Ariston. Venuti, che ha preso da poco casa a Milano, ha raccontato a La Provincia del suo recente lavoro discografico e della sua scoperta del Lario. "Mi piacerebbe cimentarmi con il mezzo teatrale realizzando qualcosa di mio, ma più orientato verso la formula del teatro-danza. Mi piace molto lo stile di Bob Wilson".
"Non c’è nulla di calcolato nelle mie canzoni. Semplicemente emergono i gusti delle cose che ho assorbito. Poi sono convinto che un certo spleen tipicamente anglosassone, sia in qualche modo parente dello spleen della scuola genovese d’autore, ad esempio.

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