Vitali, gran ritorno "in giallo"
A novembre il nuovo libro

Lo scrittore di Bellano anticipa ai lettori de "La Provincia", il contenuto del romanzo "Dopo lunga e penosa malattia", in uscita tra poche settimane

Regalo prenatalizio di Andrea Vitali ai suoi tanti fan. Il medico scrittore bellanese ormai di fama nazionale. Il prossimo 1 novembre uscirà infatti nelle librerie, edito da Garzanti, "Dopo lunga e penosa malattia", romanzo che, come capiranno subito i lettori accaniti di Vitali, non è inedito ma si basa, in realtà, su un precedente racconto, pubblicato nel 2001 nella raccolta "L’aria del lago" (la prossima opera inedita verrà pubblicata nella primavera 2009 e avrà ancora Bellano e il corpo musicale, come epicentro).
«Sì – spiega Vitali – ho voluto riprendere quella storia che mi piace sempre molto, l’ho sottoposta ad un robusto processo di riscrittura e ampliamento e l’ho trasformata nel romanzo che sta per essere pubblicato. La novità sta proprio nel titolo, quella frase tratta pari pari dai necrologi di una volta e che suona un po’ misteriosa e un po’ beffarda, in pieno stile Vitali. Che l’autore di storie lacustri come "Un amore di zitella", "Il segreto di Ortelia", "La figlia del podestà" e di tanti altri best seller, abbia deciso di "virare" verso un genere diverso e per lui inedito, ovvero il giallo con venature "noir"? «Ma no, non è proprio un cambiamento di stile da parte mia – assicura Vitali – Come sempre oriento le mie scelte alla qualità delle storie e questa che racconto in "Dopo lunga e penosa malattia" mi è sembrata subito una storia bellissima, degna di essere raccontata. Un regalo che mi sono fatto. Non per questo mi trasformerò in un giallista».
Coloro che si aspettavano una radicale svolta dell’autore resteranno forse delusi ma in realtà, gli elementi del giallo ci sono tutti. A cominciare dalla vicenda di morte del notaio del paese. L’uomo muore repentinamente d’infarto. Eppure, i manifesti mortuari recitano che il caro estinto è spirato «dopo lunga e penosa malattia». L’evidente incongruenza spingerà il medico curante del fu notaio, a una vera e propria indagine "poliziesca", sempre al sapore di lago. «Il protagonista – anticipa lo scrittore – pone in atto un’indagine fatta di osservazione, perizia medica ma anche analisi psicologica – che lo porterà a riflettere sulla cattiveria sottile ma non meno pungente, di tante persone lì intorno». L’atmosfera del racconto è pervasa da pessimismo.
«Quando scrivevo – rievoca ancora l’autore – attraversavo un momento difficile e soprattutto una fase di insofferenza verso questo nostro lago, un po’ troppo umido, bagnato, ventoso. È così che l’ho descritto nel romanzo, utilizzando la parola come una terapia per riconciliarmi con il paesaggio a me familiare».

Sara Cerrato

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