Eufemini, i Castagna in lacrime
«Papà Carlo sarà molto contento»

Grandi emozioni alle benemerenze consegnate anche a Roda, Vanossi e Dino Guida

Il duro lavoro, il talento, la generosità.

Quest’anno la cerimonia di conferimento degli Eufemini è stata la festa dei grandi valori che il sindaco Veronica Airoldi ha contrapposto a quelli più effimeri legati ai “like” sui social network.

Le benemerenze sono state consegnate agli imprenditori Giuseppe Nazzareno Roda e Albino Vanossi, altri due Eufemini sono stati assegnati alla memoria di Carlo Castagna e Luigi Dino Guida: «Sono tutti figli della nostra città che ci hanno regalato una scintilla di infinito» ha detto il primo cittadino.

La cerimonia, orchestrata dal presidente del consiglio comunale Matteo Redaelli, si è tenuta ieri mattina nell’anfiteatro del parco Majnoni alla presenza di tanti erbesi accorsi per celebrare i nuovi benemeriti.

In silenzio per Lella Greco

La festa si è aperta con l’inno nazionale e un minuto di silenzio in ricordo della cantante Lella Greco, vincitrice dell’Eufemino nel 1997. Poi ha preso la parola il primo cittadino.

«Con questa cerimonia - ha detto Airoldi - onoriamo i figli della nostra città che ci hanno regalato una scintilla di infinito. Questa ricorrenza unisce idealmente una città che riconosce i talenti altrui perché mira all’eccellenza e aspira al buono».

Tra i premiati, ha ricordato il sindaco, ci sono tre imprenditori e un artista. «Oggi la popolarità si misura in “like” sui social network. Noi vogliamo celebrare invece i valori portanti del lavoro, della famiglia, della generosità: questi imprenditori non si sono mai arresi anche negli anni della delocalizzazione delle imprese».

La lezione

«Quanto a Dino Guida, con i suoi dipinti ci ha insegnato a riscoprire gli angoli più belli del nostro territorio: una lezione preziosa in un mondo iperconnesso, nel quale dimentichiamo anche di guardarci intorno».

Accompagnato dalle note dell’Accademia Europea di Musica e dei Bej, il presidente Redaelli ha letto i curricula dei quattro vincitori.

Il primo Eufemino, attesissimo dall’intera città, è stato assegnato alla memoria dell’imprenditore Carlo Castagna, un uomo che ha reso grande l’azienda di arredamento fondata dal padre, si è sempre speso per il prossimo e nell’ora più buia della sua vita ha insegnato a tutta l’Italia il valore del perdono.

A seguito di un lungo applauso, i figli Pietro e Beppe hanno ritirato l’Eufemino. «Papà - ha assicurato Pietro fra le lacrime - sarà molto contento per questo premio. Carlo è stato per noi un esempio di vita sotto molti punti di vista, siamo felici che il suo valore venga riconosciuto anche a questo livello da parte della sua città. Grazie all’amministrazione e a tutti voi». La seconda benemerenza è finita all’artista Luigi Dino Guida, scomparso in primavera. «Lilli - ha ricordato Airoldi - sotto una scorza di finto burbero nascondeva la sensibilità dell’autentico artista: nelle sue opere ci ha consegnato il bello della nostra natura, dei nostri paesaggi e delle nostre tradizioni». Il premio è stata ritirato dalla moglie Nuccia Brenna: «Mio marito avrebbe detto “sarò breve”, quindi lo sarò anch’io: grazie di cuore a tutti».

Da muratore a industriale

È toccato poi a Giuseppe Nazzareno Roda, per tutti semplicemente Rino. Dopo aver fatto il muratore e il contadino, Rino è stato protagonista di una carriera straordinaria legata a doppio filo alle Trafilerie Sanpaolo di Arcellasco: all’età di 89 anni, Roda resta presidente di un gruppo che conta molte altre aziende. «Se sono qui è anche grazie alla mia famiglia - ha detto - uno sciame di persone che con i pronipoti è arrivato a quota 34»; Roda ha ricordato con affetto la moglie, scomparsa anni fa.

La cerimonia si è conclusa con l’assegnazione dell’Eufemino a un altro imprenditore, Albino Vanossi, assente per motivi di salute: il premio è stato ritirato dalla compagna di una vita Annarita Danelli.

«Credetemi, è geniale»

La miglior presentazione di Vanossi è venuta da parte di Rino Roda, già socio in affari e amico di una vita: «Mi dispiace che Albino non possa essere qui - ha detto il neo cittadino benemerito - ma credetemi, è un uomo geniale: ha fatto cose incredibili».

Vanossi fu tra i fondatori delle Trafilerie Sanpaolo, passate poi alla famiglia Roda, ma nella sua vita ha avuto molteplici esperienze professionali ed è titolare di numerosi brevetti nel campo dell’industria meccanica. «Mi scuso con tutti i presenti di non poter essere lì - ha scritto Vanossi in una nota - ma vi ringrazio di cuore. Ricevere questa onorificenza da parte della mia città mi riempie il cuore di orgoglio: ho dedicato la mia vita al lavoro e da lì ho ricevuto le soddisfazioni più belle».

Infine fotografie, lacrime e abbracci,con i benemeriti che hanno firmato il libro d’onore.

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