A Menaggio il Pronto Soccorso è in difficoltà. Arrivano i medici a gettone

Salute Impossibile coprire i turni previsti all’ospedale Erba Renaldi. L’Asst si affida a personale esterno: un anno di lavoro per 632mila euro

I medici non bastano a coprire i turni previsti, il Pronto soccorso dell’ospedale Erba-Renaldi di Menaggio va assegnato alle cooperative esterne. È la decisione assunta nei giorni scorsi dalle autorità sanitarie per far fronte al grave deficit strutturale nel presidio del lago. Ma andiamo con ordine. L’Asst Lariana nella nostra provincia ha in capo tre Pronto soccorso, vuol dire per i medici garantire circa 180 turni al mese da 12 ore ciascuno. Solo che, scrive la stessa ex azienda ospedaliera nella delibera che accompagna il provvedimento, «l’organico, nel corso dell’ultimo biennio, si è drasticamente ridotto».

Il personale interno non basta, insomma e lo sforzo degli altri dipartimenti è insufficiente. Inutile emettere continuamente concorsi pubblici per reclutare nuovi camici bianchi. È andato deserto anche un bando fatto in collaborazione con altre Asst. Nei mesi scorsi, fino al corrente mese di marzo, il Pronto soccorso di Menaggio aveva già fatto ricorso a enti esterni. Per esempio a “Gap med”, una realtà privata che offre agli ospedali specialisti e infermieri, pagati tramite l’ormai famoso gettone. Per una sola notte la retribuzione offerta supera anche i mille euro.

Queste società esterne, operanti anche in altri presidi sanitari del territorio, dal Pronto soccorso del Fatebenefratelli di Erba alla clinica Villa Aprica di Como, in sostanza reclutano medici in libera professione. Come immaginabile per il sistema sanitario pubblico è un grande sforzo economico. Senza contare il fatto che crea una notevole disparità con i medici interni dipendenti degli ospedali. Proprio per questo motivo a fine anno la Regione Lombardia aveva chiesto a tutte le aziende sanitarie una “stretta”, prima di affidare ancora all’esterno i turni dei Pronto soccorso.

Serve l’autorizzazione della Regione

«Fatti salvi i contratti in essere, la sottoscrizione di nuovi contratti con cooperative o altri soggetti giuridici per far fronte ad eventuali necessità urgenti e inderogabili, deve essere preventivamente autorizzata da Regione Lombardia. A tal fine la richiesta di autorizzazione a Regione Lombardia da parte degli enti sanitari dovrà essere adeguatamente motivata e suffragata dalle azioni messe in atto per garantire l’erogazione delle attività». Ma alla luce della carenza di personale a febbraio la direzione generale del Welfare del Pirellone ha effettivamente dato il suo benestare all’Asst Lariana per indire una gara sul Proto soccorso di Menaggio.

Il periodo da coprire guarda ai prossimi 12 mesi, la spesa complessiva ammonta a 632mila euro. L’Asst Lariana può in corsa aumentare o diminuire la richiesta di personale, prorogare i termini oppure recedere il contratto in funzione delle mutate esigenze. La decisione qui riassunta è stata deliberata lunedì.

Problema comune

La mancanza di personale negli ospedali e soprattutto nei reparti di emergenza urgenza investe buona parte della Lombardia. Il ricorso alle costose cooperative esterne è molto più marcato a Lecco come a Milano. Al Sant’Anna e al Valduce invece ai medici interni aventi titolo viene chiesto a turno di coprire le notti. Ma è chiaro che la mancanza di specialisti nei Pronto soccorso richiede una soluzione più organica. La Regione ha già previsto degli incentivi economici per i medici e gli infermieri interni agli ospedali. Di contro il fenomeno dei medici a gettone rischia di impoverire ancor di più il sistema sanitario di risorse economiche e di capitale umano.

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