A Schignano sono arrivate le ruspe... a due anni dall’alluvione

Lavori Operai all’opera nella valle di Macchero e in zona Bellavista per rimediare ai disastri del 2021. Il sindaco: «Doveroso rimediare alla furia del tempo»

Sono iniziati dalle due estremità del paese, la valle di Macchero (quasi al confine con Argegno) e in zona Bellavista sino a Molobbio (verso Cerano d’Intelvi) i lavori finanziati dalla Direzione Territorio e Protezione civile di Regione Lombardia per porre rimedio in via definitiva a una parte dei danni provocati dall’alluvione del 27 luglio 2021, perché a Schignano è tuttora aperta la grande partita dei fondi Pnrr (di cui daremo conto a parte).

I finanziamenti

Nel dettaglio, quanto ai lavori in essere si tratta dei primi due di sei interventi che complessivamente ammontano a 570 mila euro (iva inclusa). A stretto giro partiranno anche i lavori in frazione Auvrascio e via Pater (lavori importanti il ripristino del tracciato naturale delle acque). E così gli altri in località Val del Barc e in località Valle di Mea. «A Macchero andremo ad intervenire anche nei pressi dell’antico ponte ad arco - conferma il sindaco Ferruccio Rigola - Si tratta davvero di lavori urgenti, cui con sollecitudine e nonostante le strette maglie della burocrazia siamo riusciti finalmente a porre rimedio. Ringrazio gli uffici per il lavoro svolto, ricordando che a monte ci sono le schede “Rasda” da noi inviate prima e in seguito concordate con Regione Lombardia, con cui c’è stato sin dall’inizio un dialogo costruttivo e ringrazio le imprese che stanno eseguendo e che porteranno avanti i sei interventi. A questi lavori si aggiungono quelli finanziati dal Pnrr con 3 milioni e mezzo di euro, su cui ci stiamo impegnando a fondo. Ci sono poi i 75 mila euro finanziati dal Bim, con cui interverremmo in località Cima (Occagno) e per i quali siamo in dirittura d’arrivo con l’appalto, senza dimenticare i 130 mila euro spesi per la somma urgenza».

Schignano in quel martedì di danni e paura aveva davvero visto il “cuore” del paese sconvolto da acqua e fango. Il riferimento principale è alla frazione di Occagno, a cominciare dalla località Cima con quelle tre auto sospese nel vuoto divenute il simbolo della ferita provocata dall’alluvione in paese e in generale sul Lario.

Il futuro

Qui, come in altre realtà, ci si è rimboccati le maniche e ora finalmente possono iniziare i lavori per rimarginare in via definitiva quella ferita. «Andremo finalmente a risolvere criticità che con il tempo avrebbero potuto aggravarsi - la chiosa del primo cittadino -. La grande sfida però si chiama Pnrr. Di fatto l’alluvione ha provocato danni in diverse aree del paese, ricordando l’estensione territoriale particolarmente vasta di Schignano, in rapporto al numero di abitanti. Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che si sono prodigati sin da quel 27 luglio per riparare in modi diversi i danni dell’alluvione».

In paese fortunatamente quel giorno non ci furono persone coinvolte nei tanti rivoli connessi ai danni dell’alluvione. Ora però è tempo di porre rimedio rispetto a quanto la furia del maltempo ha lesionato, anche perché - con queste bizze del meteo - fenomeni estremi come alluvioni dopo periodi di siccità prolungata sono purtroppo sempre più all’ordine del giorno.

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