Attesa per la riapertura delle discoteche
“Just Cavalli”, forse un locale in città

Il via libera (con restrizioni) potrebbe arrivare entro la metà del mese di luglio - Si fa sempre più insistente la voce di un interesse dello stilista milanese per un club sul lago

Como

Le discoteche sono ancora chiuse, si ricomincia a ballare all’aperto con il green pass entro la prima metà di luglio. In città i locali preparano la ripartenza, ci sono nuove gestioni in arrivo, si parla con insistenza di Roberto Cavalli (Just Cavalli).

Il Comitato tecnico scientifico ha detto sì alla riapertura delle discoteche, ma in sicurezza, solo all’aperto, con una capienza ridotta del 50% dipendenti compresi e con il green pass.

Serve quindi il ciclo vaccinale completo o la prima dose dopo quindici giorni, oppure vale il certificato di guarigione entro sei mesi o l’esito negativo di una tampone entro le 48 ore. La decisione, sempre e solo in zona bianca, non ha ancora una data certa, le ipotesi in campo sono sabato prossimo o la settimana ancora successiva, quindi dal 3 o dal 10 luglio.

In città comunque da luglio all’aperto tornano concerti e musica, per esempio il festival Wow a Villa Olmo porterà grandi nomi per un pubblico giovane. Altre realtà invece sono completamente ferme al palo. La discoteca di via Sant’Abbondio, Como Fashion Café ex Made, è chiusa dal mese di febbraio del 2020 e non ha nemmeno vissuto una pur breve pausa estiva dettata dal calo della pandemia. La società che gestiva il locale ha issato bandiera bianca e si è in attesa di un subentro sperando che il Covid non torni più. Stessa situazione per altre discoteche, per esempio il K-Klass di Tavernerio. Invece in via Piadeni, all’ex Monkey’s già Blok, c’è l’ok a dei lavori di riqualificazione per aprire tra settembre e ottobre un nuovo locale. Sta per sbarcare a Como il marchio dello stilista Roberto Cavalli, per un nuovo club da 400 ingressi circa sull’esempio del Just Cavalli di Milano. Queste almeno sono le speranze in un comparto, quello del divertimento serale e notturno, che ha vissuto un anno di crisi totale. «Sulla riapertura delle discoteche non ci sono date sicure - spiega Riccardo Cecconello, già impegnato al fashion Café e ora al lavoro al lido di Bellagio – nemmeno all’aperto e finché non viene firmata l’ordinanza c’è poco da fare. Anche l’anno scorso le tante ipotesi sul tavolo sono più volte cambiate e saltate. Siamo alla finestra anche per capire esattamente le modalità, presidi, certificazioni, distanze e misure anti contagio».

«I sindacati dei locali da ballo - prosegue Cecconello - hanno avanzato a livello nazionale delle proposte serie, siamo in attesa. All’aria aperta si è detto inizio luglio con green pass, accessi contingentati e le mascherine di sicuro negli spazi comuni. Al chiuso più probabilmente si ripartirà dopo l’estate. Noi a dire il vero saremmo pronti a ripartire già da domani, come ovvio non vediamo l’ora. Molti colleghi del resto dopo un anno del genere hanno gettato la spugna o stanno immaginando nuove strade per ricominciare una volta superata la pandemia». Il lido di Bellagio però funziona . «Sì, anche se certo non come una volta – dice Cecconello – c’è il ristorante, il beach bar, facciamo aperitivi. Ma non è come prima della pandemia».

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