Cavargna, vandalismi alla cappelletta
Per rubare le offerte a San Lucio

Sconcerto tra i fedeli per l’azione nelle vicinanze del “bosco sacro”

Hanno distrutto la cappella di San Lucio per portarsi via dieci o venti euro al massimo in monete. È successo a Frasinè, località appena fuori l’abitato, sopra il cosiddetto bosco sacro, dove molti sostano ancora per una preghiera e qualcuno lascia una piccola offerta infilando una moneta che va a finire in una cassettina dietro l’inferriata e la vetrata dell’edicola votiva. «Hanno tagliato le sbarre e rotto la vetrata – riferisce Giuseppe Capra, consigliere comunale – Tutto per portarsi via una cassettina dove c’erano 10 o 20 euro al massimo in monete. Alle 8 del mattino la cappellina era integra, a mezzogiorno era distrutta». È andata in pezzi anche la statuetta del Santo, e i fedeli non si sanno proprio capacitare. San Lucio è un santo popolare, mai ufficializzato ma comunque avallato dalla Chiesa, se si considera che a celebrare messa nell’oratorio montano sorto dove sarebbe stato ucciso ancor giovinetto sono saliti anche diversi arcivescovi e cardinali. Considerato patrono dei casari, Lucio era un pastore buono e generoso, cacciato dal suo padrone e alla fine ucciso dallo stesso per invidia quando faceva prosperare l’attività di altro allevatore. Viene invocato anche contro la siccità, le alluvioni e la grandine. Il 12 luglio, giorno della sua commemorazione, centinaia di fedeli salgono al Passo e il 16 agosto si ripete la ricorrenza abbinata San Rocco. La devozione è tale che anche in paese c’era una cappellina a lui dedicata, andata in rovina col tempo e ricostruita un po’ di anni fa dalla Pro Loco. «È avvilente quel che è successo – aggiunge Capra – Abbiamo sporto denuncia ai carabinieri contro ignoti e speriamo davvero che si possa risalire ai colpevoli». Nei pressi dell’edicola, poco prima del fattaccio, è stato notato uno sconosciuto a bordo di una motocicletta e potrebbe essere già un indizio importante.

(Gianpiero Riva)

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