Da Domaso fino alla serie C: Bruno “sbandiera” con i prof del calcio

Appassionato di triathlon, 31 anni, promosso dalla serie D

Un altro sogno coronato. Bruno Galigani è tra i 34 assistenti di linea promossi in serie C. Residente a Domaso, 31 anni, tesserato per la sezione di Sondrio, ha compiuto il grande passo, entrando nel calcio che conta. «Quando ho iniziato in Promozione, volevo arrivare in Eccellenza, poi in serie D e adesso eccomi qui in C -dice a La Provincia- Non avrei mai immaginato, i primi anni, di poter diventare come gli assistenti che vedevo nei campionati professionisti». Una promozione guadagnata sul campo, a suon di ottime prestazioni, al quarto anno in D, con 21 presenze. Alcune davvero importanti come quella di poche settimane fa nel sentitissimo derby pugliese tra Nardò e Brindisi. «C’erano 6 mila spettatori, telecamere, giornalisti ed un clima emozionante -spiega Galigani - E’ stata una bella esperienza: un’anteprima di quello che mi attende nella prossima stagione».

Il salto di categoria non è arrivato per caso. «Ci vuole sacrificio, impegno, allenamento ed un pizzico di fortuna -dice il domasino - Per pochissimo non ero stato promosso già nella stagione precedente. Adesso invece, sulla base delle valutazioni degli osservatori, sono tra i 34 promossi, sui 300 assistenti in “servizio”».

Galigani, che è anche un ottimo triathleta («Mi sono concesso un anno sabbatico dopo la partecipazione all’Ironman di Cervia») è un appassionato della sua attività di assistente. «Lo fai solo se hai una grande passione -spiega - Non certamente per i soldi anche se ti permette di vedere città e stadi importanti, come quello di Messina, dove ho sbandierato. Però lo devi svolgere con molta serietà. Devi essere preparato fisicamente, con degli allenamenti specifici e costanti. E poi deve avere la capacità di prendere una decisione, magari su un fuorigoco che può essere decisivo, in una frazione di secondo».

Anche il pubblicò può diventare importante. «Quando sei in campo non senti quello che ti dicono dalle tribune -dice - Una cosa però la senti e ti dà la carica:la presenza del pubblico. E, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, più spettatori ci sono e più rimani concentrato. A Nardò con 6 mila persone, ero al top. Quando invece ci sono poche presenze, rischi di non essere concentrato come dovresti sempre essere».

Adesso per Galigani inizia una “nuova era”. Sarà tra l’altro uno dei primi a sperimentare l’uso degli auricolari in serie C. Non è però un punto d’arrivo della sua carriera. «Intanto voglio godermi per 4-5 anni la categoria e poi vedremo che cosa succederà» - conclude il domasino che nel momento della gioia ringrazia «papà Luciano (ex arbitro), mamma Lucia, la sorella Camilla, il datore di lavoro Carlo e tutti gli amici che mi sostengono sempre».

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