Ex Isotta, reintegrati otto lavoratori, con arretrati per mezzo milione

Dongo La vicenda di inizio 2020è stata discussa davanti al giudice di ComoIl ricorso dell’azienda. Otto lavoratori di Isotta Fraschini hanno vinto un clamoroso ricorso contro la ferriera

Il giudice del lavoro del tribunale di Como, Giovanni Ortore, ha infatti stabilito che i suddetti vengano reintegrati sul posto di lavoro e retribuiti degli stipendi arretrati non percepiti a partire dall’1 febbraio 2020 (la cifra complessiva si aggira attorno ai 500mila euro).

Lorenzo Meloni, Roberta Gandola, Maria Cristina Vanoli, Andrea Parolo, Maria Cristina Feroce, Fabio Ortodossi, Emanuela Matteri e Alessandra Pettine sono gli autori di una causa destinata ad aver un’indubbia eco.

Erano dipendenti di Isotta Fraschini, l’azienda che aveva cessato l’attività all’inizio del 2020, quando lo stabilimento, gestito da commissari, era stato rilevato dalla multinazionale cinese Elecpro International investment holding, che aveva assorbito solo 90 dei 150 lavoratori ancora in forza allo stabilimento. L’ex sindacalista locale Claudio Poncia, sempre attento alle vicende del territorio, chiarisce il senso della sentenza.

«Quando c’è un avvicendamento di proprietà all’interno di un’azienda che usufruisce di ammortizzatori e il nuovo proprietario continua ad usufruirne, deve assorbire tutti i dipendenti in forza in quel momento, riservandosi in seguito di modificare gli assetti aziendali. Elecpro International investment holding, invece, ha parcheggiato 60 lavoratori in un’Isotta Fraschini esistente solo di nome e non li ha finora mai più riassorbiti. Da lì l’esito della sentenza».

Sentenza che è del dicembre scorso e che, comunque, non ha sortito finora alcun effetto concreto. Il motivo? La proprietà ha fatto opposizione e la causa, insomma, è pendente.

«Abbiamo fatto opposizione per due ragioni – spiega il direttore della ferriera, Renato Begnis – Riteniamo che un’azienda debba assorbire l’organico che serve in quel momento e a noi, nel febbraio 2020, servivano 91 lavoratori. Non riteniamo, dunque, che gli altri siano da reintegrare. Per quanto riguarda gli arretrati, i ricorrenti hanno comunque usufruito della cassa integrazione e, se anche valesse la ragione del reintegro, una quota di denaro l’avrebbero comunque già percepita».

I lavoratori in questione fanno sapere che avanzano pretese solo sulla differenza fra lo stipendio e la quota di cassa integrazione percepita: «Nel frattempo – aggiunge l’ingegner Begnis – non escludiamo di trovare un accordo bonario».

Dongo Casting, che è subentrata a Isotta Fraschini, aveva prospettato di partire con 90 lavoratori per poi riassorbire gli altri a medio termine.

«È un proposito che rimane attuale – dice il direttore – La società intende investire sul polo donghese, ma in questo momento esistono oggettive difficoltà a trasferire denaro dalla Cina in Europa. Abbiamo richieste di preventivo da importanti marchi automobilistici e le premesse di sviluppo dell’attività, insomma, ci sono».

© RIPRODUZIONE RISERVATA