«Finalmente sposi
A dispetto del Covid»

Carate Urio: avevano fissato la data nel 2019, poi i continui rinvii a causa delle restrizioni legate alla pandemia. Domani il rito civile in municipio

Hanno fissato la data del matrimonio a febbraio 2019, quando l’idea di un virus che cambiava la vita delle persone in tutto il mondo era relegata alle peggiore sceneggiature hollywoodiane. «Dovevamo sposarci il 23 maggio 2020. Abbiamo fissato la chiesa, il ristorante, iniziato a preparare gli inviti». Insomma, era tutto pronto. Poi è arrivato lui, il Covid. E quella data è sfumata.

«Riproviamoci l’anno prossimo» si sono detti: 22 maggio 2021. «Scherzando dicevo: hai visto amore? Ci sposiamo pure un giorno prima» racconta lui. A novembre ecco la seconda ondata. A dicembre l’Italia in rosso. A febbraio la paura della terza furiosa calata del Covid su di noi. «E così abbiamo detto: basta aspettare» dice lei. Hanno preso il virus in contropiede. E deciso: «Il giorno fatidico sarà domani». Lei è Laura Procedi. Lui Fabio Cantaluppi. Si amano da otto anni e mezzo («siamo assieme dall’11 agosto 2012 ma la data ufficiale è il 10 dicembre) e da questo amore, sei anni fa, è nata Greta.

«Noi facciamo un po’ le cose al contrario - scherza Fabio - Però finalmente ci eravamo decisi a sposarci. Nel 2017 abbiamo fatto il corso pre matrimoniale, un’esperienza bellissima, a Maslianico. Poi, per questioni lavorative, abbiamo deciso di aspettare a fissare la data».

Esattamente due anni fa, la decisione però è presa. Un anno dopo ecco piombare in Lombardia il Covid. «All’inizio, come tutti, abbiamo detto: in due mesi si sistema - ricorda Laura - Insomma, tentennavamo sperando che l’emergenza finisse presto. Poi a fine aprile ci ha contattati il catering e ci hanno detto: valutiamo una data per settembre».

«Ci abbiamo pensato, inizialmente - prosegue Fabio - ma non volevamo organizzare una festa con limitazioni. Così abbiamo detto: spostiamolo di un anno: il 22 maggio 2021. A Laura dicevo: ci sposiamo un giorno prima, non sei contenta?» ride lui.

Tutto nuovamente organizzato. Tutto nuovamente pronto. Ma il Covid, ancora una volta, ha altri programmi. «Abbiamo capito che sarebbe finita come l’anno prima - raccontano i futuri sposi - così ci siamo detti: sposiamoci con una cerimonia civile, così a livello ufficiale finalmente diventiamo marito e moglie. Poi, quando si potrà, faremo anche la cerimonia religiosa. Ne abbiamo parlato con don Maurizio, e ci ha capiti: “Mi rendo conto che volete sposarvi”» ha detto, dando così la sua benedizione.

Hanno così preso in contropiede quarantene, zone rosse, terza ondata: «Venerdì (domani, per chi legge ndr) ci sposiamo in Comune a Carate Urio. Abbiamo comprato dei vestiti nuovi, riorganizzato tutto. Ma siamo stati fortunati perché abbiamo trovato persone come Samantha, (la parrucchiera di Cernobbio che un anno fa si è dannata l’anima per cercare mascherine e tute e presidi di protezione per gli ospedali ndr) che con il suo Samantha’s studio mi regalerà l’acconciatura o come Mary, preziosissima, dell’anagrafe di Carate, o il nostro amico Alberto, che ci ospita nella sua Locanda del cantiere a Laglio». Nessuna festa da mille e una notte: «Venticinque invitati al massimo tavoli per 4 persone non di più. Ma sarà bello, finalmente, poter dire di sì». Come dire: l’amore vince. Pure sul maledetto virus. (Paolo Moretti)

© RIPRODUZIONE RISERVATA