Frontalieri, La Svizzera
riapre la Valmara
Dopo 3 mesi di disagi

Alta Valle Intelvi: ci sono voluti 95 giorni di code e di proteste (ma anche la manifestazione dei sindaci della zona) per la soluzione: via libera da domenica a mezzanotte

«Dal 15 giugno le condizioni di entrata in Svizzera tuttora vigenti saranno revocate. Tutti i valichi di confine saranno riaperti a partire dalla mezzanotte di domenica 14 giugno», incluso anche il valico ticinese di Arogno, sotto i tornanti della Valmara.

Lo ha confermato nel primo pomeriggio di ieri a “La Provincia” la portavoce per la Svizzera romanda dell’Amministrazione federale delle Dogane, Donatella Del Vecchio. Via alle restrizioni dunque e fine di un’odissea durata per i 1174 frontalieri della Val d’Intelvi ben 95 giorni, un’eternità, con annesso corollario di polemiche politiche e con la clamorosa protesta di nove sindaci intelvesi (con tanto di fascia tricolore) lo scorso 11 maggio, sotto la pioggia battente, sul versante italiano della Valmara, a Lanzo d’Intelvi.

A monte della riapertura del valico di Arogno, c’è la decisione di Berna di riaprire le frontiere con tutti gli Stati dell’Unione europea e Aels (l’Associazione europea di libero scambio) a partire dal 15 giugno, dopo il disappunto - a firma della consigliera federale Karin Keller Sutter - per il via libera italiano alla riapertura dei transiti dal 3 giugno.

«Sì, è corretto», la puntalizzazione di Donatella Del Vecchio alla richiesta del nostro giornale se anche la Valmara fosse inclusa nel novero dei valichi da riaprire. Questo perché soprattutto negli ultimi giorni erano emersi dubbi circa la possibilità del via libera in corrispondenza di tutte le dogane a causa della carenza di personale sul versante ticinese (e svizzero).

Una decisione che mitiga il disappunto dei sindaci intelvesi, a cominciare dal primo cittadino di Centro Valle Intelvi (e consigliere provinciale) Mario Pozzi e da quello di Schignano (nonché presidente della Comunità montana Lario-Intelvese), Ferruccio Rigola. (Marco Palumbo)

L’articolo completo su La Provincia di venerdì 12 giugno

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