Gravedona, addio dopo 8 mesi di calvario. La Fanfara piange Mottes

Operaio del Comune e ottimo musicista

«Ciao Fabio, che la terra ti sia lieve». È uno dei primi commenti apparsi sui social ieri sera dopo che si era diffusa la notizia della scomparsa di Fabio Mottes, 54 anni, operaio del Comune di Gravedona e poi di Gravedona ed Uniti. Nell’aprile scorso era rimasto vittima di un incidente automobilistico causato da un malore; da allora per lui era stato un calvario, con degenze in ospedale e in varie strutture a scopo riabilitativo, e a un certo punto anche i famigliari erano convinti che ce la potesse fare. Da un mese e mezzo era ospite della casa di riposo di Dongo, ma le sue condizioni sono via via peggiorate, fino al drammatico epilogo.

Mottes era grande appassionato di musica e amava fare gruppo: era una colonna della rinomata Fanfara alpina Alto Lario, ora dedicata al compianto cavalier Mariano Stella, e alcuni anni fa ne era diventato anche vicepresidente. Per lui la fanfara veniva subito dopo la famiglia: era sempre presente ad ogni appuntamento, prima nei preparativi e poi sul palco col suo strumento.

Ed era soprattutto una brava persona, socievole, cordiale e simpatica. Anche l’Amministrazione comunale è in lutto: «Fabio è stato sempre con noi, puntuale e preciso sul lavoro e capace di portare una ventata di simpatia nell’ambiente del municipio – commenta il sindaco, Cesare Soldarelli – Eravamo rimasti in ansia in occasione dell’incidente dell’aprile scorso; da allora non era ovviamente più rientrato al lavoro, ma cercavamo di sincerarci sulle sue condizioni. Adesso non possiamo far altro che stringerci ai famigliari».

Anche il consigliere regionale Gigliola Spelzini, musicante di lungo corso della banda di Sorico prestata spesso alla Fanfara alpina, ha voluto ricordarlo suoi social: «Ciao Fabio, rimarrai sempre con noi, nella nostra musica». I funerali di Fabio Mottes si svolgeranno quest’oggi (venerdì 23) alle 14.30 nella parrocchiale di San Vincenzo. (Gianpiero Riva)

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