Gravedona, ecco i cani anti lupo
«Proteggeranno le capre»

L’allevatrice Cristina Fraquelli ha acquistato due pastori silani

Il lupo avanza nel territorio e l’allevatore corre ai ripari.Cristina Fraquelli, che gestisce 130 capre sulla montagna di Germasino, è riuscita a dotarsi di due cani pastore di razza silana, che le ha fornito un collega trentino, anch’egli in difficoltà.

I duemila euro necessari per l’acquisto dei cani (le due femmine già consegnate e un maschio che arriverà prossimamente) serviranno al pastore altoatesino per spostarsi nel basso Piemonte con i cani e le capre, ma anche per Cristina la spesa non è indifferente e la solidarietà fra allevatori rischierebbe di trasformarsi nella classica coperta corta.

La primavera 2021 il lupo aveva colpito due volte in Valle Albano; in un caso sbranando proprio una pecora di Cristina Fraquelli che si trovava in un recinto dietro, poi anche in Berlinghera, sulla montagna di Gera Lario. Recenti tracce rinvenute accanto alla carcassa di un grosso cervo trovata in Valle di Livo confermano che il branco sta ampliando il proprio territorio di caccia: prima lo sconfinamento dal Canton Ticino in Val Cavargna e Valle Albano e ora la tendenza ad occupare anche le vallate lariane più a nord.

Ecco allora l’idea di Michel Corti, docente universitario e direttore di “Ruralpini”, il periodico degli allevatori, che ha lanciato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme: cercando “Aiutare Cristina a difendere le sue capre” è possibile fare una donazione, anche piccola, per aiutare l’allevatrice a finanziare i tre animali che dovranno difendere il suo gregge dai lupi. «Serve un aiuto se crediamo che i veri pastori di montagna vadano sostenuti – dice lo stesso Corti – A Cristina sono stati forniti due cani femmina, ma servirà anche un maschio di altra linea di sangue per fare delle cucciolate che, col tempo, costituiranno una muta in grado di proteggere le capre dai lupi. Chi se ne intende sa che duemila euro per animali così preziosi sono pochi; gli allevatori di montagna, non aiutati dalle istituzioni, si stanno aiutando da soli, ma hanno bisogno anche del sostegno delle persone di buon cuore, che riconoscono il loro prezioso contributo per la salvaguardia del territorio».

Una delle contromisure necessarie, assieme a dei recinti sicuri,è il ricorso a cani pastore in grado di difendere il bestiame. Ma perché proprio i cani della Sila? Perché sono stati selezionati per ambienti montuosi più simili alle Alpi che ai vasti pascoli e sono molto adatti, inoltre, ad operare con le capre.

(Gianpiero Riva)

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