Guinness vuole patteggiare
«Il naufragio fu colpa sua»

Lezzeno, la notte del 2 maggio guidava il motoscafo in condizioni “alterate”. Cinque mesi e 24 giorni al discendente del fondatore dell’omonima birra

Vuole chiudere i conti con la giustizia e dimenticare quanto prima quel naufragio che ha rischiato di trasformarsi in una tragedia. Gli avvocati di Edward Benjamin Newton Guinness, 39 anni, di Londra, il figlio del trisnipote di sir Arthur Guinness, fondatore dell’omonima birra, hanno formalizzato un’istanza di patteggiamento per il loro cliente: 5 mesi e 23 giorni di reclusione (con la sospensione condizionale della pena).

La Procura di Como, dopotutto, non ha alcun dubbio: se la notte tra il 2 e 3 maggio scorsi il motoscafo Scotti Delta, 205 cavalli di potenza, si è inabissato nelle acque del lago, davanti a Villa Lucertola di Lezzeno, dopo essersi schiantato su una roccia a un centinaio di metri dalla darsena, la colpa è proprio del manager londinese. È lui ad aver sbagliato manovra, a essersi messo ai comandi del motoscafo «in condizioni psicofisiche alterate» (cioè dopo aver brindato troppo), ad aver caricato a bordo 9 passeggeri (oltre a lui) anziché un massimo di 6 e a non aver la copertura assicurativa obbligatoria.

LEGGETE l’ampio servizio su LA PROVINCIA di GIOVEDÌ 24 settembre 2015

© RIPRODUZIONE RISERVATA