«La Variante è il futuro del lago
Avanti tutta nonostante i costi»

La notizia del rincaro di 100 milioni dell’opera in Tremezzina non scoraggia le categorie produttive. L’albergatore Proserpio: «È un’opera fondamentale per garantire turismo e sviluppo»

Imprenditori, associazioni di categoria, cittadini: tutti sono concordi nel ritenere che la variante della Tremezzina ha superato tanti ostacoli dal 2006 (data della firma del primo accordo di programma) ad oggi e di certo non può fermarsi davanti allo scoglio, comunque impegnativo, dei 100 milioni di euro in più relativi al computo finale dell’opera destinata a togliere dall’assedio di smog e traffico i Comuni da Colonno a Griante.

“La Provincia” ha raccontato in esclusiva dell’impennata dei costi, conseguenza diretta delle nuove importanti prescrizioni che il progetto definitivo (per appalto integrato) ha portato in dote. E le reazioni, ieri, non si sono fatte attendere, mentre il deputato lariano Alessio Butti ha annunciato la richiesta di spiegazioni in Commissione.

Il primo a prendere la parola è Alberto Proserpio, decano degli albergatori lariani: «La variante è fondamentale per il turismo o meglio per un ulteriore sviluppo del territorio in chiave turistica. Ci stiamo già confrontando con presenze record e l’attuale tracciato della Regina più passa il tempo e più mostra tutte le sue fragilità. Come si fa a pensare di ampliare ancora numeri e prospettive senza pensare ad un’infrastruttura degna di tal nome? Gli imprevisti ci sono e ci saranno in corso d’opera. Ma l’obiettivo finale è sicuramente alla portata».

Diretto il pensiero di Sergio Rovelli, presidente del Comitato “Pro Statale Regina”: «La gente è stufa di imprevisti e rinvii. L’opera va fatta perché è indispensabile per un territorio che non ce la fa più a convivere con code e ingorghi e perché rappresenta un importante anello di collegamento in vista delle Olimpiadi invernali del 2026»

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