L’asta non va deserta
Si farà la variante

Ieri l’apertura delle buste, ma bocche cucite dall’Anas: non si sa quante siano le aziende interessate

Al muro di burocrazia che in questi anni ha caratterizzato l’iter della variante della Tremezzina, l’Anas ha opposto un altro muro, quello del silenzio - secondo alcuni inspiegabile - di fronte alla richiesta di fornire il numero di aziende o Ati (Associazioni Temporanee d’Impresa) che hanno risposto presente alla ghiotta opportunità di realizzare un’infrastruttura da 469 milioni di euro (iva esclusa), con 5 milioni di euro destinati alla realizzazione del progetto esecutivo. Ieri a mezzogiorno scadevano i termini per protocollare via Pec (anche in base ai fusi orari) le richieste di partecipazione alla “fase due”, cioè quella del “progetto offerta” per realizzare la variante, passaggio necessario per arrivare poi ad aggiudicarsi progettazione esecutiva e annessa gara d’appalto.

Ma l’Anas però ha opposto un fermo “no comment” ad ogni richiesta di informazioni - peraltro va rimarcato che i contenuti del bando di partecipazione dal 23 dicembre sono stati in visione sul sito dell’Anas - facendo filtrare il concetto che «ogni notizia potrebbe inficiare negativamente l’esito dell’assegnazione».

Secondo le informazioni raccolte da “La Provincia”, le richieste di partecipazione non sarebbero mancate. Dunque nessun pericolo che la successiva gara d’appalto possa andare deserta. Oggi o molto più probabilmente da qui a qualche giorno se ne saprà di più.

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