Meno soldi a Laglio da Telecom
Il sindaco: «Allora tolga l’antenna»

Pozzi ha respinto l’ultimatum che prevedeva il taglio del canone d’affitto da 15 a 9mila euro annui. «E non le cederemo nemmeno l’area dell’impianto, per la quale offrono 80mila euro»

«È un mondo alla rovescia, dove tutti fanno la voce grossa», ammette con la dialettica e il garbo che lo contraddistinguono il sindaco di Laglio, Roberto Pozzi. Questa volta, però, di fronte alle pressanti richieste accompagnate da un ultimatum messo nero su bianco da Inwit (abbreviazione di Infrastrutture Wireless Italiane) - società del gruppo Telecom Italia - il primo cittadino ha risposto con un secco “no grazie” e con un neppure tanto cortese “Arrivederci”.

Il contratto per la “torre” di Germanello era stato sottoscritto nel 2012 con durata di 6 anni e canone annuo di 15 mila euro. Telecom, nello specifico, ha conferito a Inwit lo scorso aprile il ramo d’azienda delle “torri” per impianti di telecomunicazione. Da qui la proposta: 9 mila euro dal 2018 oppure 80 mila euro per acquistare l’area. Prendere o lasciare. E soli sei giorni di tempo per fornire una risposta esaustiva.

«Non accetteremo alcun tipo di decurtazione né tantomeno daremo corso alla cessione dell’area - conferma, perentorio, Pozzi -. Anzi come amministrazione comunale abbiamo pregato “Inwit”, se deciderà di recedere, di smantellare gli impianti entro 30 giorni dal termine ultimo della locazione».

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