Petizione per salvare i pini di Torno
«Storia cancellata dai parcheggi»

Villa Convento destinata a diventare residence a scapito degli alberi. Mobilitazione e proteste. Il Comune si difende

Torno

«Non abbattete quei pini». Firmato: i cittadini di Torno. In pochi giorni, la petizione lanciata su internet per salvare i due secolari pini marittimi di Villa Convento, ha quasi raggiunto le 500 adesioni poste come traguardo dai promotori.

La vicenda si trascina da alcuni anni ed ha per oggetto i maestosi alberi della villa che, acquistata da una società immobiliare, è stata destinata ad ospitare appartamenti di lusso, che si aggiungeranno al Sereno ed a Villa Pliniana, altre perle della ricettività tornasca. Ai residenti non piace però quella parte di progetto (privato, si precisa) che, per favorire la costruzione di posti auto sotterranei, sacrificherà i due secolari pini marittimi, già presenti nelle vedute del paese ad inizio Novecento. La realizzazione di appartamenti di lusso e di una piscina adeguata al contesto di pregio significherebbe, per i firmatari della petizione, la fine di una prestigiosa dimora.

La questione ha interessato anche la minoranza comunale che, per bocca della capogruppo Alessia Bellini, sottolinea come «Torno è dei tornaschi e quegli alberi fanno parte da due secoli del nostro paesaggio. Abbiamo chiesto il parere di un agronomo poiché il taglio delle piante parrebbe dovuto non a malattia ma all’esigenza di non perdere alcuni posti auto». Alle rimostranze della minoranza il sindaco Rino Malacrida risponde ricordando che l’iter «è iniziato fin dal 2014 ed il progetto ha passato positivamente il vaglio sia della Commissione Ambiente sia di quella dei Beni Monumentali, nessuna delle quali è in capo a Torno». La conclusione, prosegue Malacrida, è che il Comune di Torno può solo accettare quanto da altri validato; la minoranza non è però dello stesso avviso e, come ricorda Alessia Bellini, «abbiamo chiesto l’intero incartamento del progetto onde valutare se proprio non vi siano altre soluzioni al taglio dei due monumentali alberi». (G. Val.)

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