Poesie appese agli alberi
sui sentieri del Segrino
«Omaggio a luoghi cari»

Sono già un centinaio i testi scritti e affissi tra il Segrino e Bellagio dall’insegnante Puccio Chiesa

Portare la poesia in un luogo già poetico, per lo splendore della natura. Questa la missione del poeta bellagino Puccio Chiesa che ha lasciato i suoi componimenti sugli alberi di diversi sentieri della zona: al Segrino, salendo verso i Corni, poi sopra Bellagio e al Piano Rancio.

Centinaia di fogli appesi per raccontare un luogo e delle impressioni. Proprio il Piano Rancio da il titolo alla raccolta inedita di poesia dal titolo: “Luci di Piano Rancio” dedicata a Roberto il padre della moglie Eleonora Panarello Bonalda.

«Tempo che si deposita - sull’acqua del Segrino - gioia che si infetta - di noia e rancore. Voce ventosa del Nord, resina deposta - nel verde degli occhi. Rabbiose preghiere di vecchie - in stanze disfatte».

Il poeta è un insegnante con una passione che non si discosta dalla sua formazione: «Sono docente di storia dell’arte a Treviglio ma sto chiedendo di riavvicinarmi a Bellagio, nel corso della settimana vivo lontano dal paese – spiega il 42enne - Ho già pubblicato dei libri di poesia ed un romanzo, questa iniziativa che ho chiamato “DisseminAzioni” è un’idea di mia moglie e vuole essere un omaggio ai luoghi e un ricordo del padre di mia moglie Roberto scomparso l’anno scorso che viveva a Barni».

Tanti i sentieri disseminati di poesia: «Credo in un anno si siano posati un centinaio di fogli su tutta l’area, si parla di Bellagio, Civenna, Barni, Canzo e molti altri paesi. Basta camminare sui sentieri montani e dopo un po’ ci s’imbatte in una delle mie poesie. Ho cercato di abbinare il testo ad una emozione che trasmette quell’ambiente, spero di esserci riuscito e vedere apprezzate le opere».

L’iniziativa è fatta in modo di non arrecare danno alla natura: «Le poesie sono realizzate su carta riciclabile e le puntine con cui le appendiamo agli alberi non hanno plastica. In ogni caso poi con il passare del tempo e le condizioni meteo la carta si scioglie e noi ripassando sullo stesso sentiero, tenendo buona la puntina, cambiamo il foglio».

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