Rimossi i terreni della ex fonderia Falck
Dongo «Sotto non c’è traccia di alluminio»

Tnnellate di rifiuti speciali non pericolosi trasferiti nei capannoni in disuso Carotaggi coordinati dal curatore fallimentare e Arpa

Ruspe al lavoro nell’area della ex ferriera Falck a valle del parcheggio dei dipendenti, dove negli anni erano state accumulate tonnellate di materiale ormai nascosto dall’erba cresciuta.

Un materiale di un colore non certo naturale, che a bordo di camion viene trasportato nei capannoni in disuso sempre nel comparto di Afl (la società della ghisa fallita negli anni scorsi). Nel vicinato, in assenza di informazioni più precise, è subito suonato un campanello d’allarme e il tam tam si è diffuso a macchia d’olio dopo la pubblicazione su facebook della foto scattate da Irene Briz, condivise da decine e decine di utenti del social network con tanto di commenti critici.

Qualcuno teme che si tratti di scarti di lavorazione dell’alluminio che potrebbero contenere sostanze indubbiamente nocive; quel materiale, ormai consolidato nel terreno, al cittadino della strada faceva inoltre meno paura di nuovi depositi che, anche se in capannoni, nelle giornate ventose potrebbero rilasciare polveri.

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