Se l’aliscafo è guasto, il bus si paga: «Manca la convenzione con Asf»

Trasporti Lo afferma il direttore della Navigazione dopo le lamentele dei pendolari. Nemmeno gli abbonamenti possono essere risarciti in caso di disservizio

Nonostante il periodo di relativa quiete sul fronte dei mezzi rapidi - anche se mercoledì mattina il catamarano “Città di Como” ha accusato nuovi problemi raggiungendo (pare) il capoluogo da metà lago al buio e coi riscaldamenti spenti - molti pendolari restano sul piede di guerra con NaviComo. Soprattutto per il fatto che in caso di stop improvviso alle corse su aliscafi e catamarani, il biglietto bus di Asf deve comunque essere pagato.

Il problema

E’ di questi giorni una risposta ufficiale del direttore della NaviComo Nicola Oteri - che ad onor del vero in questi mesi difficili non si è mai sottratto al confronto - che di fatto certifica la mancanza di un accordo formale tra Navigazione ed Asf sulla gratuità dei biglietti.

Un problema non di poco conto, considerato che anche mercoledì, mentre il “Città di Como” sembrava sul punto di fermarsi, diversi pendolari in attesa ai pontili hanno dovuto acquistare il biglietto del bus per raggiungere Como.

La risposta di Oteri, circolata nel tam tam tra pendolari, sicuramente ha aperto un nuovo e importante fronte di dibattito, considerato che a lungo si è potuto contare solo su due dei sette mezzi rapidi in forze alla NaviComo, per cui si è dovuto più volte fare ricorso ai bus.

Al nostro giornale, nel pieno dell’emergenza estiva, il management della Navigazione aveva annunciato l’apertura di un Tavolo con Asf per formalizzare una convenzione legata alle situazioni di emergenza, che evidentemente ad oggi non ha ancora trovato accoglimento.

L’altra nota di rilievo, contenuta nelle parole del direttore della NaviComo, riguarda i rimborsi degli abbonamenti a fronte di eventuali disservizi: il dirigente ha ricordato ad oggi non è in alcun modo previsto il rimborso degli biglietto del bus, a fronte di un mezzo rapido fermo. Qui il direttore della NaviComo ha chiamato in causa le “Condizioni (generali) di Trasporto”, che non prevedono «alcun rimborso all’abbonato per soppressione temporanea di una corsa di durata inferiore ai dieci giorni».

Dunque le interruzioni “a spot” non daranno diritto nemmeno in futuro ad alcun tipo di rimborso. Per questo urge un’intesa di massima con Asf.

Informazioni

La stessa Navigazione ha rimarcato di essere «costantemente al lavoro con le istituzioni locali al fine di individuare ogni soluzione utile a ridurre i disagi», ricordando che «attraverso i canali informativi aziendali vengono diffuse tempestivamente tutte le informazioni ed i dettagli relativi alle iniziative che verranno adottate».

In questo contesto, va ricordato che la NaviComo ha promesso durante il summit del 29 settembre in biblioteca a Lenno di abbinare al numero della corsa rapida (e non) cancellata, anche altre informazioni di dettaglio, ad esempio orario e scalo di partenza. Questo rappresenterebbe un sensibile passo avanti nei rapporti tra Navigazione, pendolari e studenti.

Da segnalare infine che i pendolari hanno evidenziato infiltrazioni in uno dei catamarani in servizio. Circostanza sulla quale il direttore della NaviComo ha annunciato che «sono in corso le opportune verifiche di carattere tecnico».

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