Sfregio al valico della Valmara
Rubato il cippo del confine

Alta Valle Intelvi: realizzato su un pezzo di serizzo naturale, era in quel punto da ormai 120 anni. L’amarezza dell’associazione dei finanzieri

Il cippo di confine posto sul valico della Valmara di Lanzo che separa l’Italia dalla Svizzera è finito nelle mani dei ladri. Quel sasso in granito modellato e scolpito su un pezzo di «serizzo» naturale risalente al 1900 di proprietà dello Stato, rappresenta un reperto storico e per decenni è stata l’unica insegna per indicare la linea li demarcazione tra i due Paesi.

Una pietra storica sottratta con ogni probabilità destinata a diventare souvenir di qualche collezionista se non addirittura da utilizzare come ornamento o arredo in qualche giardino privato.

Ad accorgersi della sparizione della nota pietra è stato uno dei tanti finanzieri in congedo che vivono stabilmente sul territorio. È stato avvisato il comando della guardia di finanza per gli opportuni accertamenti, nella speranza che si possa risalire agli autori del gesto.

Grande l’amarezza soprattutto tra le tante guardie di finanza della Valle d’Intelvi, molti dei quali hanno prestato servizio al valico, oggi riuniti nell’associazione Alceo Salvini dei finanzieri in congedo e molto attiva su tutto il territorio. « E’ un episodio molto grave- sottolinea l’ex sottufficiale che ha scoperto il furto - L’appello che vogliamo lanciare a chi ha rubato il cippo è di riportarlo al suo posto. Altrimenti tutti auspichiamo che le indagini possano consentire di recuperare rapidamente la refurtiva e che l’autore o gli autori vengano puniti adeguatamente per questo reato».

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