Si difende davanti al giudice dopo le violenze alla compagna

Tremezzina Rimane in carcere l’uomo di 47 anni arrestato domenica. Secondo gli accertamenti non avrebbe utilizzato l’ascia, ma calci e pugni

Un’ora e mezza di domande e risposte, di fronte al giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo che poi ha comunque convalidato l’arresto e disposto la permanenza in carcere di Mauro Giudici, 47 anni, che proprio nel giorno del suo compleanno era stato arrestato dai carabinieri di Tremezzina in quanto sospettato del tentato omicidio della compagna, una donna di Mariano Comense residente a Seveso.

L’uomo, assistito dall’avvocato Denise Canu (che interpellato da La Provincia al momento non ha voluto rilasciare dichiarazioni), ha fornito al gip la propria versione dell’accaduto che, da quanto è stato possibile ricostruire, sarebbe molto diversa rispetto a quanto era stato riferito dalla vittima in un primo momento.

Qualcosa è però già cambiato: il tentato omicidio non sarebbe più ritenuto compiuto dal sospettato con l’ascia che era stata sequestrata sporca di sangue, bensì a calci e pugni. L’arma è comunque nelle mani dei carabinieri che la faranno analizzare alla ricerca di elementi utili alle indagini. Quindi, come detto, l’aggressione sarebbe avvenuta a mani nude, senza alcun oggetto contundente. La donna sarebbe poi scappata in strada per chiedere aiuto e qui sarebbe stata soccorsa per le strade di Tremezzina, intervento che risale alla notte tra sabato e domenica.

L’accusa di tentato omicidio rimane ancora sul piatto, al pari di quella di maltrattamenti in famiglia per non meglio precisati motivi di gelosia. La difesa dell’arrestato – che era domiciliato a Lenno, in una casa di famiglia, pur essendo originario di Meda – al momento non ha formulato alcuna istanza riservandosi di farlo in un secondo momento.

Nulla di più trapela in merito all’accaduto in cui, come detto, sono ancora molti i punti che devono essere chiariti. Il gip Mercaldo, al termine dell’ora e mezza di interrogatorio di convalida, ha convalidato l’arresto disponendo la permanenza in carcere del sospettato. Il fascicolo è coordinato dal pubblico ministero Alessandra Bellù.

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