Si ritrova un lupo a 50 metri dall’auto. Il sindaco: «Non sottovalutare l’allarme»

Plesio L’uomo è anche riuscito a girare un breve video. Fuggito nel bosco nei pressi dello stabilimento Chiarella. «È l’ora di affrontare il problema»

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Stavolta il lupo è stato avvistato in paese, nei pressi dello stabilimento Chiarella. Un automobilista se l’è trovato in strada ed è sicuro che si trattasse di un esemplare del grande predatore. Il breve video che è riuscito a girare a una cinquantina di metri di distanza (e che trovate sul sito de La Provincia di Como.it) , secondo gli esperti non consente di affermare con certezza che possa effettivamente trattarsi di un lupo. Ma gli indizi che portano in questa direzione. soprattutto alla luce dei precedenti, ci sono tutti.

La ricostruzione

In Alto Lario sono ormai diversi gli attacchi del lupo a capre e pecore, con incursioni tra baite e casolari in quota e sull’onda del dramma avvenuto in Trentino, diventa quasi automatico associare lupo ed orso. Il sindaco di Plesio, Celestino Pedrazzini, mette le mani avanti: «Non amo gli allarmismi, ma nemmeno la continua sottovalutazione di possibili pericoli dovuti all’ignavia – esordisce – . Plesio ha una situazione orografica tale che lo rende particolarmente attraente per la selvaggina: è un paese circondato dai boschi e la valle di Breglia si snoda dall’alta alla bassa quota consentendo agli animali selvatici un passaggio diretto, senza soluzione di continuità».

E poi aggiunge: «Il lupo, di fondo, non attacca l’uomo – prosegue il primo cittadino – ma esistono delle situazioni che possono far sì che diventi pericoloso. Per esempio la presenza di cani. Gli esperti raccomandano di tenere i cani al guinzaglio, ma un cacciatore che esce per una battuta non può certo tenere il proprio cane da caccia al guinzaglio». Siccome di lupo potrebbe trattarsi, il primo cittadino auspica che si affronti il concreto il problema della convivenza con gli animali selvatici, senza peraltro prendere posizioni estreme, in un senso o nell’altro.

Dinanzi alle predazioni del lupo, finora, le istituzioni competenti si sono limitare a risarcire il danno e lui non ci sta: «E’ bene che vengano decise le regole di convivenza e le priorità, ma è necessario soprattutto che queste le stabiliscano le comunità locali, non solo persone che a un ambientalismo di maniera associano la loro carriera e il loro stipendio».

Appello alla politica

«Vorrei che si ammettesse che la situazione è sfuggita di mano e che si cominciasse ad ipotizzare soluzioni serie – prosegue Pedrazzini – I risarcimenti per i danni subiti sono un palliativo che nasconde un’incapacità o una non volontà di affrontare il problema. Problema che è ampio. La voce del territorio, lo ribadisco, è fondamentale per garantire i giusti equilibri. Diamo voce a chi nel territorio ci vive e vuole conservarlo – conclude a questo proposito il primo cittadino di Plesio – . Non sono un cacciatore, ma non voglio nemmeno vivere in uno zoo di cinghiali e cervi dove non sia più possibile neppure coltivare un orto o accudire delle galline in una apposita area recintata».

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