Su “Imprese&Lavoro”
Il navigatore indoor
per i non vedenti

Il racconto della startup comasca Wina sul nuovo numero del settimanale in regalo ai lettori de La Provincia tutti i lunedì

Mappare case e interni per creare un sistema di navigazione per non vedenti. Il progetto Wina nasce dall’impegno di un tecnico di Gera Lario, Luigi Barri, 51 anni, originario di Sondrio, la sua startup sta cercando di ingegnerizzare i sistemi di navigazione nei luoghi più disparati, ma soprattutto negli ambienti chiusi, per aiutare chi non può orientarsi con i propri occhi a trovare sempre comunque la strada giusta.

«Ci occupiamo di dispositivi biomedicali high tech – racconta Barri, l’amministratore delegato di Wina, un acronimo che sta per wireless indoor navigation aid – in particolare vogliamo trovare delle soluzioni per le persone non vedenti e ipovedenti per guidarli all’interno degli spazi pubblici e negli spazi domestici al chiuso. La tracciabilità delle persone con il gps e il cellulare è molto precisa ed è aggiornabile in tempo reale. Occorre però costruire delle mappe puntuali, per rilevare la posizione degli oggetti, gli eventuali spostamenti, gli spigoli, gli ostacoli che occorre superare, insomma entrare davvero nelle case. I percorsi non sono solo bidimensionali, devono avere sempre tre coordinate. Wina può accompagnare in sicurezza le persone da un posto all’altro, ma può anche essere utile ad esempio per ritrovare un mazzo di chiavi, per sapere dov’è un vaso, un mestolo o la televisione».

La chiave è lo smartphone

Nel concreto tutto, da brevetto, funziona tenendo un telecomando in mano, se il progetto verrà implementato basterà anche tenere uno smartphone in tasca. «Certo, è una app – dice Barri – il telefono geolocalizza la persona e la posiziona all’interno di una mappa, tramite dei segnali sonori e dei suggerimenti vocali offre l’assistenza. La finalità ultima è rendere le persone indipendenti».

I non vedenti conoscono di solito molto bene la propria casa, ma è assai più difficile misurarsi in spazi angusti nuovi e sconosciuti, una simile applicazione permetterebbe a questi cittadini di muoversi anche in autonomia, senza per forza dover richiedere la costante presenza di un aiuto, di un parente, di una badante o dei cani da accompagnamento. Wina ha completato il brevetto, il prodotto è pronto, sta cercando un suo lancio. Tutto è iniziato nel 2013 quando l’incubatore di imprese ComoNext ha aiutato questa start up a crescere. «Sì, ci hanno premiato e noi ci abbiamo creduto – spiega ancora il titolare della nascente impresa – poi abbiamo dovuto superare alcune difficoltà e siamo andati in Svizzera, a lavorare con un team di ingegneri di Losanna. Abbiamo forti contatti anche a Ginevra, il prodotto è completo, ma è da applicare, stiamo cercando investitori e soci. La speranza è sbarcare presto, magari da settembre, di nuovo in Italia in collaborazione con un istituto bolognese».

Possibili applicativi

Il cuore dell’idea di questa innovativa realtà aziendale resta focalizzato sulle persone non vedenti, sono allo studio altre apparecchiature ottiche, tecnologie ingegneristiche a supporto di questa disabilità. Non è detto però che Wina non possa avere altre possibili applicazioni ancora tutte da immaginare. «È vero, i sistemi di geolocalizzazione possono essere sfruttati nei modi più diversi – racconta Barri – il nostro focus comunque resta l’ambito medico e sanitario. Una possibile frontiera, sempre nell’interesse dei cittadini non vedenti e degli ipovedenti, potrebbe essere lo sport. Mappare i campi da calcio, da basket, ma anche i giocatori stessi, per guidare l’interazione e i movimenti d’insieme. Wina avrebbe un utilizzo semplice e sarebbe un presidio davvero importante con una disciplina come lo sci, per tutti in caso di fuori pista, di smarrimenti, di smottamenti, un sistema per taggare la posizione delle persone potrebbe essere un forte incentivo per la sicurezza».

Il portale della startup, http://www.staderini.eu/wina/, è in fase di rivisitazione, ma per chi fosse interessato nell’homepage in basso c’è un facile video che spiega in maniera elementare il funz

© RIPRODUZIONE RISERVATA