Tragedia di Lenno: «Non l’ho visto»
La giovane belga rimane agli arresti

La prua del Mastercraft sollevata perché sette amici erano seduti a poppa. Mercoledì 30 giugno a Guanzate l’addio a Luca Fusi

Rimarrà agli arresti domiciliari nella casa di Lenno del patrigno Celia Wuttke, 20 anni, la giovane cittadina belga accusato dei reati di omicidio colposo e naufragio in relazione all’incidente nautico avvenuto venerdì sulle acque del Balbianello, e costato la vita al giovane Luca Fusi, 22 anni, studente universitario di Guanzate.Il giudice per le indagini preliminari di Como ha convalidato ieri l’arresto disponendo anche la custodia cautelare in regime di arresti domiciliari. Nel corso dell’interrogatorio l’indagata avrebbe sostanzialmente confermato la dinamica fin qui ricostruita nell’indagine condotta dal sostituto procuratore sia pure con qualche incongruenza. Per cominciare avrebbe confermato di non avere visto il motoscafo sul quale viaggiavano Luca e i suoi amici proprio perché la prua del suo Mastercraft, sensibilmente sollevata rispetto alla superficie dell’acqua, le precludeva la visuale. Perché la prua era tanto sollevata? Sembrerebbe che Celia abbia confermato quanto riferito, anche su questo punto, da altri testimoni, e cioè che sette dei suoi passeggeri sedessero a poppa e soltanto due prendessero il sole a prua, con il risultato di sbilanciare lo scafo, determinandone il sollevamento. Al termine dell’interrogatorio, Celia è tornata nella casa del patrigno, accompagnata dai carabinieri che l’hanno presa in consegna. Mercoledì 30 giugno alle 11,30 Guanzate darà l’addio al giovane morto nella tragedia avvenuta nelle acque davanti a Villa Balbianello.

(St. F.)

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