Tremezzina, proiettile nella posta
Minacciato l’attivista pro vax

La denuncia ai carabinieri dell’operatore sanitario: «Folle, non nego di avere paura. Ho preso un periodo di pausa dal lavoro»

La vicenda che da fine novembre 2021 vede un giovane di 21 anni con casa a Lenno in prima linea nel far valere le ragioni dei vaccini e dei vaccinati su più fronti - dalle piazze alla tv - si arricchisce di un nuovo capitolo dopo che Stanislav Nizzi - questo il nome del lennese - ha trovato nella cassetta postale davanti a casa l’ogiva di un proiettile.

Circostanza che inevitabilmente ha fatto innalzare il livello d’allerta, con tanto di denuncia presentata giovedì 17 febbraio ai carabinieri di Tremezzina.

Prima di entrare nel dettaglio di questo episodio - comunque inquietante - bisogna fare un passo indietro sino a fine novembre, quando il giovane (all’epoca operatore sanitario in piena attività) in trasferta con amici a Milano aveva fatto valere le proprie ragioni nei confronti di un gruppo di “no vax”, ricevendo una serie di insulti e a suo dire anche di minacce.

La vicenda aveva rapidamente valicato i confini provinciali e regionali, approdando anche in alcuni talk show.

Ora c’è da registrare questo nuovo capitolo, iniziato quando il ragazzo ha aperto la cassetta della posta. «E in quel momento l’ogiva è caduta a terra - racconta al nostro giornale - Ho pensato a tante cose in quel momento e non nego di avere paura. In questi mesi ho semplicemente esposto le mie ragioni legate alla necessità di aderire alla campagna vaccinale».

«Sono un operatore sanitario, anche se dopo quanto accaduto ho deciso di prendermi un periodo di pausa. Non posso che bollare l’accaduto come un gesto folle. Spero e mi auguro non si sia trattato di un gesto voluto per far male ad un ragazzo di ventuno anni. È umano in questo momento avere paura» aggiunge Nizzi.

Le indagini sono ora affidate ai carabinieri di Tremezzina. Il fatto che l’ogiva sia stata depositata direttamente dentro la cassetta postale - senza involucro o busta - complica sicuramente le cose.

(Marco Palumbo)

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