Tremezzina quattro giorni “arancione”
Vietato uscire dai confini del Comune

Ha più di 5 mila abitanti: dal 28 al 30 dicembre e il 4 gennaio gli abitanti devono rispettare i limiti dei decreti anti Covid

Per quattro giorni, dal 28 al 30 dicembre e il 4 gennaio, Tremezzina vivrà in una sorta di “bolla” in corrispondenza del passaggio dell’Italia da zona rossa a zona arancione. Un cambio di colore che di fatto non consentirà ai 5110 residenti - al netto delle deroghe di legge - di lasciare i confini comunali, che va da Villa Carlotta a Tremezzo a Spurano di Ossuccio, passando per Mezzegra e Lenno. L’ultimo Dpcm approvato dal Governo parla chiaro. Riassumendo per sommi capi si legge che «nei giorni 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio tutta l’Italia sarà in zona arancione» e durante questi giorni «è permesso lo spostamento libero dai Comuni con popolazione non superiore ai 5 mila abitanti e per una distanza non superiore ai 30 chilometri». E così coi suoi 5110 residenti, Tremezzina rappresenta un unicum della zona del lago e delle valli adiacenti, ma forse - visto che i Comuni confinanti contano rispettivamente 620 (Griante) e 505 (Sala Comacina) abitanti - vi sono davvero pochissime situazioni analoghe nel panorama lombardo. In buona sostanza da Sala Comacina e Griante ci si potrà spostare liberamente fino a 30 chilometri, a Tremezzina no. Per dirla in modo ancor più diretto, un residente di Sala Comacina potrà recarsi a Tremezzina, viceversa no. Ma quello del Comune nato dalla fusione di Tremezzo, Mezzegra, Lenno e Ossuccio non sarà un isolamento totale e questo è doveroso rimarcarlo. Già perché - al netto del coprifuoco notturno tra le 22 e le 5 - ci si potrà spostare per comprovati motivi di lavoro, salute, studio, urgenza o comprovata necessità, da mettere nero su bianco tramite autocertificazione (la nuova versione non contempla più lo spostamento tra regioni, da ieri off limits). E veniamo alle sanzioni: il Dpcm fissa in questo caso sanzioni che vanno dai 400 ai 1000 euro, cifra decurtata del 30% se si paga entro cinque giorni. La zona arancione contempla la chiusura di bar e ristoranti “7 giorni su 7”, con l’asporto “consentito fino alle 22” (per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni). Sul lago, sponda Ceresio, è andata meglio a Porlezza, “salva” dallo stop agli spostamenti per una manciata di abitanti, meno di 30 secondo le ultime rilevazioni.

(Marco Palumbo)

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