Valsolda, l’ex sindaco
patteggia tre anni e mezzo

La pena sarà formalizzata il 19 settembre. Giuseppe Farina dovrà indennizzare lo Stato con 30mila euro

Era tornato a casa la settimana scorsa dopo quattro mesi di carcere. Vi rimarrà, in regime di arresti domiciliari, almeno fino al 19 settembre, giorno in cui è fissata l’udienza di fronte al giudice per l’indagine preliminare nel corso della quale formalizzerà il patteggiamento a tre anni e sei mesi, più il versamento di un indenizzo all’erario di 30mila euro.

Giuseppe Farina, l’architetto ex sindaco di Valsolda arrestato l’1 marzo per corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità e abusi edilizi, ha raggiunto in questi termini un accordo, per chiudere la sua vicenda giudiziaria, con il pubblico ministero Pasquale Addesso, titolare dell’inchiesta che lo aveva mandato dietro alle sbarre.

Identico percorso del suo socio di studio, il geometra Silvio Lamberti di Porlezza, pure lui tornato a casa il 1 luglio, e pure lui convocato il 19 settembre in Tribunale a Como di fronte al giudice Carlo Cecchetti, per ufficializzare il patteggiamento alle stesse condizioni, 30mila euro di indennizzo e un piccolo sconto di pena, 3 anni e 4 mesi. Sarà in quella sede che, con ogni probabilità i loro avvocati presenteranno istanza per la remissione in libertà.

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