«Variante Tremezzina
Adesso va fatta davvero»

Pressioni di autotrasportatori, artigiani e commercianti: «Subito il via libera dal Consiglio dei ministri»

Polacchini: «Opera indispensabile». Cetti: «Traffico insostenibile». Sangalli: «Non possiamo perdere altro tempo»

Per dare un’idea di quanto sia sentito sul territorio il tema “variante della Tremezzina” e, per diretta conseguenza, di come pesi ogni giorno di più il silenzio del Consiglio dei Ministri (chiamato ad esprimersi in via definitiva sul futuro dell’infrastruttura, dopo il no fermo della Soprintendenza), basta citare questo episodio.

Qualche mese fa, a monte della Torre del Barbarossa a Spurano di Ossuccio - proprietà Fai - è comparsa dalla sera alla mattina una rete da cantiere lunga pochi metri.

È bastato questo semplice gesto per dar vita ad un tam tam spontaneo in Centro lago circa l’inizio dei lavori della variante. «Finalmente si comincia», il commento ricorrente, spesso infarcito dalle sempre efficaci allocuzioni in dialetto laghée. Dopo qualche ora di gloria, però, si è appreso che la rete serviva solo a delimitare un paio di porzioni di terreni interessati dalle procedure di esproprio in vista del passaggio della variante. Il tema, però, è sempre attuale e molto dibattuto, anche perché l’inizio dell’attesa stagione turistica (una manna per l’economia del lago) ha portato però in dote le prime code, con molti residenti di nuovo sul piede di guerra. Il coro è unanime: «Si decida e lo si faccia in fretta!».

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