Weekend da 26mila veicoli sulla statale Regina. E si teme il collasso. I sindaci: «Subito più battelli e bus»

Tremezzina Oltre le previsioni l’anticipo d’estate. Il tappo di Griante. L’allarme di primi cittadini e albergatori: «In campo anche movieri e Polstrada»

Il fine settimana che ci siamo lasciati alle spalle - il primo con un buon numero di alberghi e strutture turistiche riaperte dopo la pausa invernale - ha ribadito due concetti. Il primo è che sopra certi volumi di traffico (26.172 il dato delle targhe lette dal varco di Spurano di Ossuccio tra sabato e domenica, 13.759 delle quali nella sola giornata festiva) la Regina non può far altro che alzare bandiera bianca.

Il nodo trasporti: bus e battelli

Il secondo è che si spera che Asf e Navigazione possano ulteriormente incrementare corse e orari, perché altrimenti i passeggeri che hanno documentato soprattutto ieri disservizi - vale a dire autobus e aliscafi pieni e dunque senza possibilità di accogliere a bordo altre persone - rappresenteranno una costante da qui ai prossimi mesi. La Navigazione un primo segnale l’ha dato anticipando l’orario estivo dal 24 marzo. Ma andiamo con ordine.

I 2.061 veicoli transitati sotto il varco di Ossuccio tra le 10 e le 12 di domenica - direzione Alto lago - hanno di fatto anticipato ciò che è poi accaduto in serata, con il lungo serpentone di auto e mezzi di ritorno verso il capoluogo che ha toccato i 22 chilometri, tra il semaforo di Tosnacco (Moltrasio) e quello - in vigore fino al 15 giugno - di Griante.

Il semaforo di Tosnacco

«Sopra certi numeri c’è ben poco da fare» la chiosa del comandante della polizia locale di Tremezzina, Massimo Castelli. Quanto alla possibilità di rendere “lampeggiante” la domenica pomeriggio e sera il semaforo di Tosnacco il sindaco Maria Carmela Ioculano ha ribadito che «l’unica soluzione per “spegnere” il semaforo la domenica e in talune occasioni di traffico molto sostenuto è prevedere un presidio fisso delle forze dell’ordine. Soluzione che temo sia impraticabile. Per cui la tantissima gente che sale sul lago sarà costretta, ahimè, alle code - conferma il primo cittadino - D’altra parte i fruitori della viabilità comunale hanno il diritto ad utilizzare il semaforo a chiamata (per immettersi sulla Regina, ndr). Cosa che accade da decenni».

Articolata l’analisi del fine settimana - archiviato sotto le insegne del “primo assalto” al lago - da parte del sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra. “Con il prefetto Andrea Polichetti i contatti sono costanti. Ci aspettavamo questo primo “assalto” al lago, dentro il quale dobbiamo fare i conti con le rigidità delle nostre strutture sia del trasporto pubblico che della viabilità su strada - fa notare Guerra - Che fare? Da un lato è necessario mettere in campo tutti gli strumenti di flessibilità per regolare il traffico privato. Nel concreto, significa attivare nuovamente il distaccamento della Polstrada nonché utilizzare i movieri in tutte le situazioni che vedono in essere lavori, a cominciare dai fine settimana (il riferimento è a Griante, ndr). Questa è una situazione che avevamo già posto e sulla quale avevamo già registrato una disponibilità».

«Abbiamo a disposizione una Ferrari, ma di questo passo rischiamo seriamente di schiantarci. La gente arriva da noi e poi scopre che la sera di fatto non ci si può muovere»

«Nel contempo, nei limiti dei vincoli legati alla disponibilità di mezzi e personale, il potenziamento più celere possibile dei servizi di Navigazione. Un aiuto potrebbe arrivare dal nuovo orario, in vigore dal 24 marzo, già con orari e mezzi da piena estate» aggiunge Guerra.

La chiosa finale spetta al presidente dell’Associazione Turistica Tremezzina, Alberto Cetti, il quale usa questa immagine ad effetto: «Abbiamo a disposizione una Ferrari, ma di questo passo rischiamo seriamente di schiantarci. La gente arriva da noi e poi scopre che la sera di fatto non ci si può muovere. Il servizio pubblico non c’è da una certa ora in poi e il servizio privato fa fatica. Se il primo fine settimana di marzo, il primo aliscafo del sabato, che sale da Como, a Lezzeno era già pieno ed a Lenno ha lasciato a terra diverse persone, qualche contromisura andrà pensata da qui alle prossime settimane. Pur senza imputare colpe specifiche alla Navigazione».

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