A Olgiate monta la protesta per i costi delle lampade votive: «Conto salato». E c’è chi rinuncia

Il caso Non piace il nuovo sistema: si deve pagare subito per tutti i trent’anni di concessione.Prima si versava annualmente. «Per chi ha più tombe in gestione la cifra diventa importante»

Illuminazione votiva, lamentele per il nuovo meccanismo di pagamento. Non si verserà più annualmente, ma in un’unica soluzione all’atto del rilascio di ogni nuova concessione cimiteriale per la durata di trent’anni. Per quelle già in essere, sono concessi due anni dalla data di approvazione del regolamento per integrare la concessione cimiteriale con il servizio di lampada votiva. L’importo del dovuto per confermare la presenza della lampada votiva sulla sepoltura è calcolato moltiplicando il numero di anni mancanti alla scadenza della concessione per il costo annuale della lampada votiva (20 euro), il tutto scontato del 20%.

Decorso il termine (2024), verrà interrotta l’illuminazione votiva della sepoltura. Coloro che adegueranno la concessione cimiteriale con il servizio di illuminazione votiva avranno uno sconto del 20% calcolato sul totale della somma dovuta.

Il nuovo regolamento

Il nuovo regolamento di polizia mortuaria, approvato a dicembre, prevede la possibilità di scegliere se richiedere o meno l’illuminazione votiva. E c’è chi già medita di rinunciarvi non potendo sborsare cifre significative in un colpo solo, rispetto al precedente canone annuale di 15 euro, ora aumentato a 20 euro. La novità, comunicata ai possessori di concessioni cimiteriali, ha suscitato riserve e preoccupazioni.

«A fronte dell’invio delle lettere abbiamo ricevuto lamentele e più persone mi hanno fermato mercoledì al mercato, dove sono andato appositamente per raccogliere anche pareri in merito a questa novità, avendo avuto sentore che non fosse stata ben accolta – afferma il sindaco Simone Moretti – Per chi ha in gestione più tombe e non è a fine concessione la cifra diventa importante. Al netto che il regolamento preveda uno sconto del 20% per il versamento del dovuto in un’unica soluzione, ma 20 euro moltiplicati per 20, 30 anni per qualcuno può diventare un importo pesante. Oltretutto sono le persone più in là con gli anni che frequentano quotidianamente il cimitero e tengono alla cura delle tombe, compresa l’illuminazione votiva come segno di attenzione verso il proprio caro defunto».

«Valuteremo correttivi»

Il nuovo meccanismo, pensato per rendere più comodo il pagamento, rischia però di portare a più di una disdetta del servizio. «Qualcuno mi ha già manifestato l’intenzione di rinunciare alla lampada votiva per non sostenere questo costo in un’unica soluzione – conferma il sindaco – Invito a non farlo. Per le concessioni in essere c’è tempo due anni per decidere se tenere l’illuminazione votiva e, come per gli altri tributi, anche per questo servizio si può rateizzare il dovuto. Abbiamo introdotto questo nuovo sistema con l’intento di togliere l’incombenza di ricordarsi di pagare annualmente l’illuminazione e per semplificare questa pratica all’ufficio competente, che non deve più inviare il bollettino annualmente e magari poi anche un sollecito in caso di mancato pagamento, ma il dovuto viene richiesto una sola volta e si risparmia sulle spese di spedizione. Tuttavia, a fronte di questi primi feedback negativi, approfondiremo la questione e valuteremo qualche correttivo, per non andare a incidere negativamente su una materia così delicata».

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