A processo la banda delle rapine
Gli imputati chiedono lo sconto

Tre a processo per l’assalto all’oreficeria di via Adamo del Pero e per il colpo al benzinaio di via Del Dos: tra una settimana le sentenze

Como

Prima udienza, ieri mattina in tribunale, del processo contro la banda di rapinatori che nei primi mesi dell’anno scorso misero a segno una serie di colpi tra Italia e Svizzera prima di essere smascherati all’indomani dell’ultima rapina, quella commessa il 6 marzo ai danni dell’oreficeria “Palazzo del Pero” di via Adamo del Pero, in piena città murata.

Gli imputati sono tre (un quarto è latitante) ed essendo il processo ancora nella fase dell’udienza preliminare hanno tutti chiesto di poter accedere a uno dei riti alternativi che garantiscono uno sconto di un terzo della pena edittale.

Ieri il giudice Andrea Giudici ha aggiornato il processo all’udienza del 17 (la prossima settimana) ma accusa e difesa avrebbero già raggiunto un accordo sui patteggiamenti di due dei tre imputati (accordi la cui ratifica spetterà al giudice): così Gabriele Muscarella, 41 anni, originario di Termini Imerese (assistito dall’avvocato Simone Gatto) dovrebbe cavarsela, salvo soprese dell’ultimo minuto, con una condanna a cinque anni, mentre Suat Densiz, 35 anni, di nazionalità turca (assistito dall’avvocato Roberto Colombo) dovrebbe cavarsela con quattro. Il terzo imputato, l’ex guardia giurata Roberto Cossu, 43 anni, originario di Alghero (assistito e difeso dall’avvocato di Sassari Alessandra Maria Delrio) chiederà di poter accedere al rito abbreviato, di essere cioè processato sulle sole carte della Procura. All’appello, da sempre, manca il quarto uomo, il 27enne georgiano Irakli Gamkrelidze, casa a Ponte Chiasso, scomparso nelle ore immediatamente successive alla rapina di via Adamo del Pero, quando i carabinieri individuarono in Muscarella colui che aveva atteso i due esecutori materiali del colpo (Densiz e lo stesso Gamkrelidze) con il motore acceso in viale Varese. In quella occasione, Muscarella utilizzò di nuovo la Dacia Sandero di proprietà della moglie, già comparsa sulla scena di altre rapine, la prima il 10 gennaio al supermercato “Di più” di Beregazzo con Figliaro, quando assieme a Densiz lo stesso Muscarella irruppe nel locale con un passamontagna in testa, la seconda il 6 febbraio quando la Dacia fu inquadrata dalle telecamere di sorveglianza del distributore di benzina Ip di via Del Dos, a Lazzago.

Quel giorno alla banda si era aggiunto Cossu: fuggendo con un bottino di circa 7mila euro, i rapinatori quel giorno esplosero anche un paio di colpi di pistola in aria. Nuova azione e stessa auto anche il 14 febbraio successivo al GranMercato di via D’Annunzio, a Prestino (bottino circa 4mila euro), e il 27 febbraio oltre confine, con una nuova rapina a un nuovo distributore di benzina a Vacallo.

Si torna in aula mercoledì 17 per patteggiamenti ed eventuale processo in abbreviato.

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