Ancora un sostituto per il medico di base. «Sempre più disagi a Olgiate»

Il caso L’allarme lanciato dal sindaco Simone Moretti: «Ho ricevuto molte segnalazioni da parte dei cittadini, questo turnover esasperato non può continuare»

Non c’è fine al turnover di medici di medicina generale, altro avvicendamento. Da lunedì nell’ambito costituito dai Comuni di Olgiate Comasco e Lurate Caccivio, il dottor Hossameldin Mohamed Ali Abdelhamid cesserà l’attività di medico incaricato provvisorio per i pazienti del dottor Fabio Bianchi, andato in pensione a fine giugno 2021. Per garantire la continuità dell’assistenza medica ai pazienti precedentemente in carico al dottor Bianchi, viene conferito l’incarico provvisorio alla dottoressa Sally Lotfy Amin Saleh, consorte del dottor Abdelhamid.

«Mi stanno arrivando segnalazioni da cittadini preoccupati, che a mia volta ho esposto alla dottoressa Cristina Della Rosa, (direttore del Dipartimento di Cure Primarie di Ats Insubria) – dichiara il sindaco Simone Moretti – È una sostituzione scaturita purtroppo dal decesso della dottoressa Kinga Gittlar. Ats ha cercato una soluzione, in qualche misura di continuità, che tuteli i pazienti che il dottor Abdelhamid seguiva nell’ambito di Olgiate-Lurate».

«C’è un problema di carenza di medici di famiglia e la soluzione non può essere alzare il numero degli assistiti»

Resta il fatto che dopo un anno e mezzo il dottor Bianchi non sia stato ancora sostituito con un medico titolare, ma da colleghi con incarichi provvisori. Situazione analoga per coprire i posti rimasti liberi dopo il pensionamento, in tre anni, di cinque medici “storici”: Gregorio Pecco, Fabio Bianchi, Mario Bernasconi, Luigi Pina e Giuseppe Borghi. Il dottor Pecco in pensione dal giugno 2019 non è mai stato sostituito, ma i suoi pazienti ripartiti sugli altri colleghi in servizio.

«Rispetto agli storici nove medici dell’ambito, siamo scesi a sette – osserva Moretti – C’è un problema di carenza di medici di famiglia e la soluzione non può essere alzare il numero degli assistiti. Abbiamo perso una generazione di medici storici e fanno fatica ad arrivare nuovi medici, in forma stabile. Andrebbe abolito il numero chiuso a Medicina e migliorato il trattamento economico. Questo turnover esasperato non può continuare. I frequenti avvicendamenti penalizzano il rapporto di fiducia indispensabile tra medico-paziente. Il medico deve tornare a essere un punto di riferimento, non può cambiare ogni 3-6 mesi». Legata all’emergenza medici di famiglia l’esigenza di un poliambulatorio comunale per attrarre nuovi “camici bianchi”.

«L’auspicabile realizzazione del poliambulatorio comunale dovrà andare di pari passo con l’individuazione e la nomina dei medici di famiglia»

«Siamo consapevoli che serva individuare uno o più spazi dove poter realizzare un poliambulatorio comunale, o dove i medici possano garantire una presenza qualificata e che segua le nuove indicazioni regionali sul mettersi assieme per ottimizzare il servizio. Alcuni studi associati sono difficili da raggiungere, con spazi troppo piccoli e con poca privacy; urge creare luoghi moderni, accoglienti, serviti e con il personale amministrativo a gestire gli appuntamenti dei medici e dei professionisti in un unico spazio – conclude Moretti - Non credo però sia solo una questione di essere attrattivi se non ci sono medici. L’auspicabile realizzazione del poliambulatorio comunale dovrà andare di pari passo con l’individuazione e la nomina dei medici di famiglia, non certo di competenza comunale, di cui c’è assoluta e prioritaria necessità visto che sono ancora tanti i nostri concittadini senza il proprio medico di riferimento».

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