Anziani isolati nelle case di riposo
I laboratori di Olgiate sulla Rai

Oggi alle 14,30 a “Mezz’ora in più” verranno illustrate le numerose attività della Rsa. Ospiti in studio il ministro della Salute Roberto Speranza e Piero Angela

Nuova ribalta televisiva per la Casa anziani di Olgiate Comasco. A poco più di un anno di distanza, oggi, domenica 20 dicembre, ospiti e operatori della struttura di viale Michelangelo torneranno protagonisti su Rai3, dalle 14.30, nell’ambito della trasmissione “Mezz’ora in più” condotta da Lucia Annunziata.

Si parlerà di Covid, con il ministro della Salute Roberto Speranza e il giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela, in un’ottica non strettamente medico-sanitaria, ma attraverso la testimonianza di chi all’interno di una casa di riposo ha vissuto la paura, l’ansia e lo smarrimento generati dalla pandemia.

Le telecamere di Rai3 erano già entrate in Casa anziani nell’ottobre dello scorso anno per far conoscere la struttura e le sue attività, con un focus in particolare sull’utilizzo dei social network da parte di alcuni ospiti della residenza sanitaria assistenziale di viale Michelangelo.

Una troupe di Rai3 “FuoriTg”, con la giornalista Patrizia Senatore, aveva incontrato nonni e nonne molto attivi sul Web tra pagina Facebook, corsi di computer e videochiamate, per far raccontare dalla loro viva voce il “Progetto nonni social”. Oggi la Rai tornerà in quella stessa realtà – stavolta non in presenza, ma a distanza - per raccontare il cammino verso la normalità dopo l’emergenza Covid, che ha drammaticamente toccato anche la Casa anziani di Olgiate in questa seconda ondata.

«Siamo stati contattati dalla giornalista Rai Francisca De Candia, che lavora con Annunziata, sulla scia del servizio andato in onda l’anno scorso su Rai3 sui nonni social, che aveva suscitato molto interesse – spiega Luciana Corti, direttrice di Casa anziani - Faremo 2-3 collegamenti e daremo la nostra testimonianza».

E aggiunge: «La giornalista Lucia Annunziata intende approfondire il tema della pandemia dal punto di vista umano, per capire come si vive l’emergenza sanitaria in una casa di riposo. È un taglio un po’ diverso, non per documentare l’aspetto clinico, ma per dare spazio a quello umano in casa di riposo in un periodo delicato come questo».

Manuela Clerici

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