Bimbo ferito da fuoco d’artificio
Ancora aspetta il risarcimento

Aveva otto anni il piccolo di Villa Guardia colpito nel 2017 a Bizzarone. Ieri al processo i primi patteggiamenti. Tra gli imputati il sindaco Bertocchi

È cominciato ieri mattina in tribunale davanti al giudice Walter Lietti il processo per l’incidente che per poco non trasformò in tragedia la manifestazione “Bizzarone estate”, la sera del 14 agosto del 2017, quando un bimbo di otto anni di Villa Guardia fu ferito da un razzo che, intrapresa una traiettoria parallela al terreno, rimase gravemente ferito a una gamba.

Le notizie sono due: la prima è che i sei imputati sono già diventati quattro, avendo due di loro patteggiato in apertura di procedimento una condanna a un anno, con pena sospesa.

Si tratta di Claudio Alberto Citterio, 49 anni di Tradate, e di Nello Sargentoni, 42, di Gorla Minore, l’uno e l’altro tecnici fuochisti alle dipendenze dell’impresa di un altro imputato, Pietro Masciocchi, 80 anni di Tradate, da una vita nel ramo degli spettacoli pirotecnici.

La seconda notizia è che a tre anni di distanza, la famiglia del bimbo - mamma, 37 anni disoccupata, e papà, 46, operaio - ancora non hanno visto un centesimo di risarcimento, nonostante le migliaia e migliaia di euro spese in tutto questo tempo per curare il loro bambino, la cui gamba non è ancora guarita, anzi. Assistiti dall’avvocato Davide Giudici si sono entrambi costituiti parte civile, confidando nella possibilità di vedersi quantomeno rimborsare i soldi investiti in questi tre lunghi anni di sofferenza, apprensione, fatica.

Gli altri imputati, lo ricordiamo, sono il sindaco di Bizzarone Guido Bertocchi - in quanto massima autorità di pubblica sicurezza in ambito locale -, il comandante della polizia locale Angelo Fagiani, il responsabile del comitato organizzatore della rassegna Sergio Sassi, lui pure di Bizzarone, e appunto il titolare dell’impresa.

Capo di imputazione alla mano, Sassi avrebbe omesso di compilare il documento i valutazione del rischio, mentre il comandante e il sindaco dovranno rispondere per il rilascio dell’autorizzazione allo svolgimento dello spettacolo e per non avere garantito la distanza di sicurezza del pubblico. Secondo la Procura (pm Simone Pizzotti) furono anche commessi alcuni errori non secondari nell’allestimento dell’impianto.

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