Cadorago, la denuncia:
«Io, escluso dal piedibus
per i miei tatuaggi»

Sfogo sui social di Davide Meli: «Nel 2020 esiste ancora qualcuno che valuta una persona dall’aspetto». Dopo il post le smentite di sindaco e associazioni genitori

Tagliato fuori dai volontari del piedibus per colpa dei tatuaggi. È questa la denuncia di Davide Meli, 34 anni di Cadorago, che si è lamentato su Facebook per essere stato escluso, ma poi è arrivata subito la chiamata dai responsabili del gruppo, che a loro volta hanno però spiegato che mai nessun veto è stato posto sul suo nome.

«Hanno deciso di non farmi fare il piedibus con i bambini, a quanto pare a causa del mio aspetto – è stato lo sfogo di Meli, che ha tempo a disposizione da dedicare a tutta la comunità - nel 2020 esiste ancora qualcuno che valuta una persona dai tatuaggi, sono amareggiato, non ho parole».

Poi sono arrivate nel giro di poche ore le spiegazioni e le rassicurazioni. Ma anche queste non lo hanno del tutto convinto. Il sindaco Paolo Clerici: «Da quel che mi risulta, tutto quel che è accaduto è stato causato da voci infondate e dalla tempistica nella consegna dei moduli, per quanto riguarda le pratiche assicurative».

È sulla stessa linea Lucia Dell’Aia, presidente dell’Associazione genitori che gestisce il servizio e si occupa da tempo, con grande impegno, delle altre attività legate al pre e post e scuola. «Nessuno di noi ha mai avanzato alcun tipo di riserva sul giovane che ha chiesto di collaborare con l’attività del piedibus, è soltanto necessario che svolga alcuni adempimenti formali».

(Gianluigi Saibene)

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