Casa anziani blindata, ma non basta
In dieci giorni sono morti otto ospiti

Uggiate, il contagio ha anche ridotto il personale «Cerchiamo infermieri, le autorità non rispondono»

Si sono asserragliati, si sono blindati, hanno effettuato tamponi, hanno colto anche il più piccolo segnale per prevenire e contenere subito l’infezione. Ma negli ultimi dieci giorni il Covid ha mietuto otto vittime nella Casa anziani intercomunale e, purtroppo, non sembra fermarsi.

Infezioni e quarantene anche per il personale e dunque si registrano difficoltà nell’organizzazione dei turni

« Stiamo cercando operatori – afferma il direttore generale, Diego Ghielmetti – Soprattutto infermieri ed abbiamo rivolto appelli a tutte le autorità competenti. Ma non abbiamo risposte, finora. Si può capire che gli infermieri siano reclutati dagli ospedali in via prioritaria. Ma il nostro fabbisogno di figure per la cura e l’assistenza sta crescendo e siamo impegnati per soddisfarlo».

Anche qualche sindaco tra i dieci Comuni consorziati si è attivato per dare una mano nelle ricerche e nel reperimento di operatori, mentre rimane vivo l’appello di qualche giorno fa alla popolazione per contributi e donazioni sull’acquisto di mascherine, camici ed altri presidii sanitari, una voce che si fa sempre più consistente nel bilancio.

«Siamo desolati – dice Ghielmetti – abbiamo fatto di tutto, abbiamo applicato tutte le norme e tutte le regole, abbiamo chiuso o sospeso i servizi del Centro diurno integrato e del Centro notturno, abbiamo vietato l’ingresso ai parenti, abbiamo eseguito indagini epidemiologiche, ci siamo attrezzati apportando cambiamenti logistici».

Per sette mesi, la Casa anziani non è stata neppure sfiorata dal Covid e fino a metà dello scorso novembre, nessun ospite era stato colpito dall’infezione, a fronte di 12 casi di positività in operatori, posti in isolamento domiciliare. Ma erano asintomatici o lievemente infettati.

Verso fine novembre, la situazione si è appesantita: 26 ospiti positivi su 91 e altri sei casi tra gli operatori. A dicembre, la crisi. Restano bloccati i nuovi ricoveri; sono state riattivate le videochiamate, per quanto possibile, tra gli ospiti e le famiglie che non si incontrano più da due mesi. (Maria Castelli)

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