Cinghiali, l’invasione non si ferma
«Ma la caccia nell’Olgiatese non parte»

Delusi i sindaci dopo l’incontro con i rappresentati regionali sulla questione ungulati. Moretti (Olgiate) e Pagani (Binago): «Piccoli passi avanti burocratici, la sostanza però non è ancora cambiata»

Tante riunioni, ma nell’Olgiatese i cacciatori non hanno ancora iniziato a sparare ai cinghiali. C’è una certa delusione da parte degli amministratori locali, oltre che degli operatori del settore agro-zootecnico, dopo l’incontro svoltosi giovedì al centro di vita associativa di Binago con una delegazione di Regione Lombardia composta dal presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi , dall’assessore Fabio Rolfi , dal sottosegretario Fabrizio Turba e dal consigliere Pd Angelo Orsenigo .

«Ci siamo detti le stesse cose che sentiamo da sei-sette anni – dichiara il sindaco Simone Moretti – Al netto di qualche novità dal punto di vista normativo che la Regione si è impegnata a fare per congelare al 10% la quota di risarcimento dei danni causati dal cinghiale a carico dell’Ambito territoriale caccia Olgiatese, il risultato però è che nel nostro territorio i cacciatori non hanno ancora iniziato a sparare».

Moretti non nasconde la propria preoccupazione. «La burocrazia legata ai passaggi normativi frena, ma intanto c’è un numero di cinghiali ormai ingestibile e si fa incombente la minaccia dell’arrivo della peste suina anche da noi. Non è il caso di aspettare di arrivare alla soluzione della eradicazione dei cinghiali perché il territorio è invaso dalla peste suina, ma prevenire il problema che avrebbe effetti pesanti sul settore della lavorazione di carne di maiale e derivati. L’Atc Olgiatese si è impegnato a organizzarsi per aprire la caccia di selezione, a fronte della promessa della Regione di mantenere gli indennizzi al 10%. Si sono dati come termine luglio».

L’articolo completo su La Provincia in edicola oggi, 13 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA