Con il bimbo nei boschi
a comprare la droga

Cadorago Tra le intercettazioni dei carabinieri anche quella di una mamma che portava con sé il figlio piccolo

Pronto? Ciao... Ciao, ascolta: mi puoi portare fuori 15 di caffè? Non puoi entrare tu? Eh, se me la porti fuori mi fai un piacere, oggi sono con il pupo...

Le centinaia di intercettazioni telefoniche dell’operazione “Foresta verde” dei carabinieri di Lomazzo e della compagnia di Cantù non hanno solo permesso di arrestare sedici presunti spacciatori di droga, ma hanno pure regalato un quadro disarmante, quando non allarmante, degli acquirenti. È il caso, ad esempio, della giovane assidua cliente di “Christian”, uno dei nordafricani finiti sotto inchiesta. La donna, tra il marzo e l’aprile del 2016, almeno una volta ogni quattro giorni faceva squillare il telefono dello spacciatore di fiducia per acquistare «20 di caffè» (venti euro di eroina) o «10 di latte» (dieci euro di cocaina) e mi raccomando se possibile «quella chiara puntinata».

La mamma e il pusher

In questa frequentazione assidua della zona del “rettilineo”, nei boschi di Cadorago, alla giovane cliente è capitato spesso di presentarsi in compagnia del figlio piccolo. Metà marzo, ore 19: «Dai fammi 20 di caffè, però trattami bene dai. E 15 di latte che hai visto vengo due volte al giorno». «Va bene». «Aspetta un attimo, che ti deve salutare... digli ciao». Il telefono viene preso dal bambino, che all’allegro spacciatore dice: «Ciao». «Ciao bello».

Il servizio intero su La Provincia in edicola domenica 6 maggio

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