Coppia diabolica, la moglie di una vittima:
«Cazzaniga fece morire mio marito così»

Rovellasca«Gli avevano dato due mesi di vita, ma lui lo fece andare in coma nel giro di poche ore»

«Cazzaniga mi disse che le condizioni di mio marito erano ormai fortemente compromesse e che gli avrebbe somministrato quei farmaci per accompagnarlo verso una morte dolce. Più o meno era stato questo il senso della sua frase che era pronunciata».

A parlare in aula è stata la signora Maria Antonietta Sartori, moglie di Pierfrancesco Leone Ferrazzi di Gerenzano, deceduto il 4 gennaio del 2011. È’ uno dei pazienti la cui morte è stata contestata all’ex vice primario del pronto soccorso di Saronno, Leonardo Cazzaniga, il medico di Rovellasca che davanti alla Corte D’Assise di Busto Arsizio, presieduta dal giudice Renata Peragallo, sta rispondendo dell’omicidio volontario di 14 persone (11 pazienti e tre persone in ambito familiare).

Secondo l’accusa aveva usato un sovra dosaggio di farmaci per eliminarli. Dal punto di vista della difesa, rappresentata dal legale del Foro di Brescia, Ennio Buffoli, i farmaci, utilizzati per lenire le sofferenze dei pazienti malati terminali, accorciavano fisiologicamente la loro vita, ma non c’era alcuna intenzione da parte del medico di uccidere. Uno scontro etico che rappresenta il nodo vero di tutto il processo. E che ieri è venuto a galla con tutta la sua forza.

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