Da Fenegrò fino a Guanzate a piedi
«A 90 anni onoro la grazia ricevuta»

Percorre tutti i venerdì dodici chilometri «Salvato dalla Madonna, rispetto il voto fatto». Oggi grande festa al santuario

Un nonno di 90 anni, percorre a piedi ogni venerdì, sei chilometri all’andata e altrettanti al ritorno per un voto di fede. Tanta è la distanza che separa Fenegrò dove risiede in via Verdi da Guanzate che raggiunge per recarsi ogni settimana al santuario della Beata Vergine di San Lorenzo.

Pierino Guffanti, nato il 30 marzo del 1932, che oggi compie 90 anni, sembra proprio non sentirlo il peso degli anni e di certo non sente la fatica quando ogni settimana mantiene la promessa fatta alla Madonna del Latte, venerata nell’antico luogo di culto. Il pensionato, ex capomastro, padre di tre figli, nonno orgoglioso di sei nipoti e bisnonno della piccola Olivia di soli diciassette mesi, racconta il suo voto.

Una dozzina di chilometri ogni settimana per fare visita alla Madonna del Latte raffigurata nel dipinto conservato nella chiesa più antica del santuario quattrocentesco. Li percorre con l’aiuto di un bastone su cui ha incollato l’immagine della “Madonnina”, come la chiama nonno Pierino, regalatagli da un amico del santuario.

«Dieci anni fa ho avuto una grave malattia che comprometteva la vista. Ho chiesto la grazia alla Madonna del santuario di Guanzate e lei me l’ha concessa. Ho risolto in buona parte quei problemi e posso ancora guidare l’auto. Da allora ogni settimana rispetto il voto che ho fatto allora e arrivo per le tre del pomeriggio in santuario» racconta Pierino Guffanti.

Ma questa cosa del “voto”, l’ha decisa da solo con una fede incrollabile da fare quasi invidia. «Percorro a piedi la strada che separa la mia casa a Fenegrò dal santuario mariano di Guanzate. Solo quando piove uso l’automobile. Vado anche al cimitero a trovare la cara Cesarina, mia moglie che è sepolta a Guanzate. Al santuario trovo tante persone buone che sono diventate col tempo cari amici, ma ci vado soprattutto per la Madonnina, per pregarla. Le ho chiesto il dono della salute e lei me lo ha dato. Non posso che ringraziarla ogni settimana. Certo ho un po’ di acciacchi, ma ho una bella famiglia, tre figli, due maschi e una femmina, i miei adorati nipoti e poi c’è Olivia, la prima pronipote che inizia ora a camminare e mi regala tanta salute e voglia di vivere». (Laura Attolico)

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