Danza del ventre senza età
La campionessa è una nonna

Lo stereotipo della nonna con i capelli bianchi, seduta sulla sedia a dondolo a fare la maglia, è fortunatamente decaduto da tempo, adesso le nonne sono quasi più moderne dei nipoti tanto da praticare la danza del ventre vincendo persino una gara nazionale.

Ci è riuscita Patrizia Buoso, 57 anni, operatrice sanitaria in un centro medico a Milano. Lunghi capelli scuri, occhi grandi, Patrizia è mamma di due figli e soprattutto è la nonna di Diego, 5 anni, e di Angelica, 7 anni. Dal 25 al 28 marzo, dopo due anni di stop forzato causa pandemia, ha finalmente ripreso le competizioni ed è tornata da Riccione con due medaglie al collo: un oro nell’Oriental Dance Duo Over 50 in coppia con Lilla Sala di Lentate sul Seveso e un bronzo nell’individuale Oriental Dance Solo Over 50.

Insieme a loro al Contest d’Italia “Ripartiamo”, organizzato dalla Federazione italiana danza sportiva, c’era Laura Magrì in arte Laura Maha, insegnante della scuola “Universal Dance” di Cesano Maderno, dove Patrizia si è iscritta sette anni fa e ha scoperto una seconda giovinezza.

La passione per il ballo l’ha sempre avuta, sin da quando era una ragazzina, ma all’epoca aveva dovuto rinunciare.

«In famiglia c’erano altre priorità, così diventata grande, a cinquant’anni compiuti, ho deciso di fare qualcosa che mi permettesse di esprimermi senza limitazione fisica».

La scelta è stata davvero originale: danze orientali. «Mi piacciono molto e in questo periodo sono anche un antidepressivo perfetto».

Patrizia lavora in un centro medico a Milano. «Mi occupo di terapie fisiche nell’area riabilitativa, apparecchi laser, magnetoterapia. Fortunatamente il Covid-19 non ha toccato direttamente me o i miei familiari, ma la pandemia amplifica tutto, ogni cosa diventa più faticosa. Accanto all’attività di routine ci sono stati i tamponi e ora ci occuperemo anche dei vaccini».

Per questo chiuso il camice nell’armadio, e dopo il viaggio di ritorno in treno, non c’è niente di meglio che staccare la spina indossando una meravigliosa, leggera, lunga e colorata gonna di veli e lasciarsi andare seguendo il ritmo delle note.

«In questo periodo la maggior parte delle lezioni sono state a distanza. Ho dovuto imparare anche a utilizzare la piattaforma Zoom, è stato faticoso, ma ce l’ho fatta e sono soddisfatta. Certo è mancato il contatto diretto, insomma un’insegnante in presenza ti dà emozioni diverse rispetto al monitor di un Pc, ma è stata anche l’occasione per approfondire il tema, guardare altre danzatrici, studiare movimenti nuovi».

I nipotini cosa dicono? Patrizia scoppia in una risata.

«Angelica si diverte moltissimo. Per lei è tutto un gioco. Le piacciono soprattutto gli abiti, vuole prendere il cinturone della nonna».

Anche per Patrizia è un gioco, un momento tutto per sé, un modo per lasciarsi alle spalle le fatiche della giornata. C’è chi fa jogging, chi si allena in palestra, lei danza. «Alle donne, alle mie coetanee e ancora meglio alle nonne dico non fermatevi, fate qualcosa che vi renda felici, insomma la vita ballatevela».
Cristina Marzorati

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