Diverbio con la titolare nell’azienda: la minaccia con una pistola (finta)

LURATE CACCIVIO L’episodio è avvenuto il giorno della Festa della donna Indagini dei carabinieri che hanno denunciato l’uomo

Non è chiaro quale fosse nel dettaglio il motivo del litigio, che comunque riguardava questioni prettamente lavorative. Al termine del diverbio, acceso, il dipendente avrebbe però iniziato a minacciare la donna che aveva di fronte che era anche il suo “capo”, ovvero l’amministratore unico della ditta per cui lavorava. Minacce prima verbali e poi materiali, quando l’indagato ha pure estratto una pistola indirizzandola verso la vittima.

Arma che, diciamo subito, i carabinieri della stazione di Cermenate – che hanno operato per ricostruire la vicenda raccogliendo il racconto della signora – hanno ritrovato sequestrandola. Non si tratterebbe tuttavia di una pistola vera, bensì di una giocattolo. Il fatto grave, comunque, rimane.

La vicenda che abbiamo appena accennato risale tra l’altro alla serata della giornata della festa della donna, che il dipendente – un cinquantatreenne originario di Sondrio ma domiciliato a Luisago – non ha fatto trascorrere nel migliore dei modi al proprio datore di lavoro, una signora di 42 anni.

Teatro dell’episodio di cronaca è stata una ditta di Lurate Caccivio. Lo scorso 8 marzo, quando erano le 19, dipendente e datore di lavoro avrebbero iniziato a litigare. Dalle parole si sarebbe però passati alle minacce, prima esclusivamente verbali e poi materiali con quella pistola estratta dal dipendente mentre stava per salire in macchina per tornarsene a casa. La vittima, che è l’amministratrice della ditta, si è poi presentata in caserma dai carabinieri per riferire quello che era appena accaduto.

E’ nata così l’indagine dei militari della stazione di Cermenate che sono arrivati alla casa del sospettato ritrovando la pistola che era stata indicata dalla donna nel suo racconto. Si tratta come detto di un’arma giocattolo che è stata posta sotto sequestro. Il dipendente, 53 anni originario di un paese della provincia di Sondrio, è stato invece denunciato a piede libero con l’ipotesi di reato di minaccia aggravato dall’uso delle armi.

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