«Fenegrò controlli gli islamici»
Il sindaco: «C’è libertà di religione»

Appello dell’opposizione a un mese dall’arresto per terrorismo di un egiziano. Canobbio: «Questo tipo di indagini le fanno la polizia di Stato e i carabinieri, non i vigili»

Poco più di un mese dopo l’arresto del padre, residente in paese, di un terrorista islamico, la minoranza chiede un monitoraggio serio e costante sugli islamici di Fenegrò.

Il 26 gennaio la Digos di Milano e Como mise le manette ai polsi del capofamiglia Sayed Fayek Shebl Ahmed, 51 anni residente dal 2005 nelle ex case Fanfani di via Trento con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo. L’uomo avrebbe sollecitato il figlio, Shebl Ahmed Saged, 22 anni, ad arruolarsi nelle milizie islamiche in Siria. Accuse pesantissime che hanno creato sconcerto in paese.

Il gruppo “Fenegrò Cambia” guidato da Mario Castelli, in un’interrogazione a sindaco e giunta ha chiesto se il Comune è in grado di verificare tramite polizia locale e forze dell’ordine l’attività degli islamici residenti in paese.

In particolare se sono censiti, regolari, il loro passato, e nel caso specifico se la famiglia godeva di sussidi comunali e se era solvente sotto l’aspetto tributario. Il sindaco Claudio Canobbio risponde ed evidenzia le distinte sfere di competenza tra polizia locale e forze dell’ordine.«Il controllo dell’ordine pubblico è compito istituzionale delle forze dell’ordine e non del Comune, la polizia locale ha limitati compiti di pubblica sicurezza,di solito su delega». «Come dimostrato dai recenti arresti, la polizia e i carabinieri, sono in grado di monitorare le attività criminose sul territorio»replica deciso il sindaco.

Per quanto riguarda il credo religioso dei residenti il primo cittadino fa notare il principio costituzionale della libertà di religione. «Secondo il principio di non discriminazione sancito dalla carta costituzionale, non è concepibile un “censimento della popolazione” in base alle convinzioni religiose».

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