Guanzate: i due vigili in carcere
«Saranno licenziati»

Avrebbero preso soldi dai clienti delle lucciole. L’assessore e avvocato Galli: «Possiamo lasciarli a casa». Sono state chieste anche le dimissioni del comandante

«Licenziamento immediato e risarcimento del danno d’immagine subito dal nostro Comune».

Il sindaco di Fenegrò Claudio Canobbio non ha dubbi. Potrebbe essere segnato il futuro dell’agente Giovanni Castro, 58 anni, dipendente del Comune di Fenegrò che insieme al sovrintendente Mario Verdoliva, 56, dipendente del Comune di Cirimido si trova al carcere del Bassone con l’accusa di aver chiesto il “pizzo” ad un paio di clienti delle prostitute, fermati durante i servizi sulle s.p.del territorio del Corpo di polizia intercomunale di Guanzate.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti il cliente “intimidito” dalla prospettiva di dover pagare una multa salata “conciliava” con gli agenti una più ridotta e salvava la faccia con moglie e figli a cui ricevere il verbale non avrebbe fatto piacere. I due agenti, arrestati l’altro giorno in flagranza di reato dai carabinieri della Compagnia di Como fuori da un bar di Fenegrò, ora sospesi dal servizio e senza le armi d’ordinanza, potrebbero essere presto licenziati.

«Se saranno confermate le accuse vorrei fosse applicato prima possibile il licenziamento nei confronti dell’agente di Fenegrò. Lo chiedo per i nostri concittadini. Mi sembra la minore sanzione. Tanti non hanno un lavoro e chi ha la fortuna di avere un posto sicuro si comporta così». «Inaccettabile, vergognoso, il Comune è parte lesa. Dobbiamo tutelare l’immagine del Comune, dei cittadini e degli amministratori»è ancora più duro l’assessore Massimiliano Galli che chiede anche al comandante della polizia intercomunale Alessandro Casale di fare un passo indietro:«Ho sentito il comandante.Lo comprendo, si sente tradito. E’ una persona corretta. Mi aspetto che dia le dimissioni. Sono quasi certo che farà questo passo».

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