Ibra testimonial anti Covid
Lo spot fa litigare i politici

Olgiate Comasco

Spot contro il Covid, il sindaco Simone Moretti sta con Zlatan Ibrahimovic. Vuoi per la fede rossonera palesemente dichiarata, vuoi per il numero dei contagi che anche a Olgiate sta salendo in misura preoccupante (68) ma anche il primo cittadino, che non è certo un tifoso della mascherina plaude all’appello dell’asso del Milan: “Non siete Zlatan, non sfidate il virus”.

Nel video, girato per la Regione sul Belvedere al trentanovesimo piano di Palazzo Lombardia e poi postato sui social, l’attaccante rossonero lancia il messaggio: “Usa la testa, rispetta le regole, distanziamento e mascherina, sempre. Vinciamo noi”.

A sua volta il sindaco dall’alto di palazzo Volta rilancia, attraverso Ibra, gli imperativi anti Covid: distanziamento e mascherina.

«Ho condiviso al 100% la scelta della Regione Lombardia e del presidente Attilio Fontana di ingaggiare, come testimonial della campagna di sensibilizzazione contro il Covid, Ibrahimovic che nelle scorse settimane è stato contagiato ed è guarito – dichiara Moretti – Ha fatto bene la Regione a schierare Ibrahimovic».

Anche Moretti, nel suo ruolo di sindaco, dall’inizio della pandemia ad oggi ha lanciato messaggi nel corso delle varie fasi dell’emergenza sanitaria. Messaggi incoerenti, secondo il consigliere di minoranza Igor Castelli (Lega), anche lui di fede rossonera, ma molto critico con le “esternazioni” del primo cittadino.

«A febbraio aveva liquidato il Covid come una banale influenza – sostiene Castelli – A giugno aveva criticato il governatore Fontana per la proroga dell’uso della mascherina. Una settimana fa ha scritto a Conte, a Fontana e al ministro Speranza affinché si eviti un altro lockdown. Giovedì ha pubblicato un post dove plaude alla campagna della Regione con testimonial Ibrahimovic e, magicamente, vanno bene le mascherine, il distanziamento e le chiusure. Pur di apparire, il sindaco ogni due per tre si smentisce. Pur di avere visibilità fornisce messaggi incoerenti e senza sostanza pratica».

Nessuna incoerenza, ribatte il sindaco: «Nella fase calante della prima ondata dell’emergenza sanitaria mi sono permesso di dire che forse la mascherina all’aperto non era da obbligare. Ciò a fronte di studi scientifici che sostenevano la possibilità di minore contagio nel periodo estivo. Adesso il quadro è cambiato, perché andiamo verso l’inverno. Auguro al consigliere Castelli di vivere con più serenità il suo mandato amministrativo».

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