Il nuovo oratorio di Olgiate dove si farà?
Non sarà abbattuta la casa dell’ex vicario

Sta diventando un rebus trovare un sito adatto. L’abitazione ha un vincolo della Soprintendenza e rimane l’opzione di costruirlo nell’ex area Italplastic

Un vincolo di tutela pesa sul destino del nuovo oratorio. La palazzina che ospitava l’ex abitazione del vicario, avendo oltre 70 anni, è vincolata dalla Soprintendenza. La parrocchia ha inoltrato, attraverso la Curia, la pratica alla Soprintendenza per chiedere lo svincolo, ma non è garantito l’esito positivo. In forse la possibilità di abbattere l’esistente e ricostruire un complesso ex novo.

«Da approfondimenti compiuti, andando a guardare la planimetria e il catasto, sono emersi aspetti burocratici che vanno risolti – spiega il prevosto don Flavio Crosta – Il padiglione dell’oratorio San Giovanni Bosco, che occupava il bar e l’ex casa del vicario, è vincolato».

«Lo scorso mese di luglio abbiamo inoltrato la domanda di svincolo alla Soprintendenza, facendo presente che non c’è alcun interesse storico, ma la legge italiana è molto vincolante su questa materia, per cui non è così scontata la risposta. Siamo in attesa, ma i tempi burocratici sono abissali. Il progetto è pertanto subordinato alla risposta che si avrà della Soprintendenza».

La soluzione migliore, dal punto di vista tecnico ed economico, sarebbe demolire e costruire ex novo. «Se si potrà abbattere tutto e utilizzare liberamente l’area (5mila metri quadrati), l’oratorio avrà una forma adeguata alle esigenze e più consona al terreno a disposizione – aggiunge il prevosto – Si potrà disporre gli edifici e la parte gioco come si vuole. Se si dovrà tenere l’esistente, ci saranno più spese e qualche difficoltà tecnica».

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