Il papà di Giulia: «Sognava di farsi una famiglia»

Appiano Gentile Paolo Masiello: «Aveva tanti progetti, è finito tutto in un attimo, non è accettabile»

«Potrei parlare per ore di mia figlia Giulia, ma sono molto arrabbiato. Coltivava tanti sogni, tra cui costruire una famiglia e avere un bambino. Invece è finito tutto così, in un attimo, non è accettabile».

Paolo Masiello fa fatica a parlare di Giulia al passato. Il tempo, per la sua famiglia, si è fermato sabato sera, quando un drammatico incidente a Carate Urio ha strappato alla vita la ventiseienne di Appiano Gentile, che viaggiava in sella alla Suzuki guidata dal fidanzato Andrea Zordan. La loro casa, negli ultimi giorni, è stata un viavai di amici e parenti che si stanno stringendo intorno a mamma Catia, papà Paolo e ai fratelli Simone e Mirko nel momento più duro. Giulia era bella, dolce e solare, con tanti progetti per il futuro, sogni realizzati e altri da costruire: è davvero difficile, ora, accettarne la scomparsa.

«Ha dedicato tutto al suo lavoro all’asilo - spiega Paolo Masiello - a lei sono sempre piaciuti i bambini. Ha sempre lavorato al nido, tuttora era in carico. Ha fatto anche l’assistente bagnanti e istruttore di nuoto, ma poi ha preferito dedicarsi solo a quello che più le piaceva. Pensare che, con tutta probabilità, l’avrebbero assunta a breve tramite il Comune. Tra le sue passioni c’era anche la fotografia: amava farsi fotografare e c’è stato un momento in cui ha pensato di poterlo fare come lavoro, ma il suo mondo era con i bambini».

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